Le navi passeggeri
LA CANTIERISTICA DEL FUTURO NASCE QUI
Si chiamavano Carolina, Imperatrix, Semiramis e Habsburg; poi Marta Washington, Toscana o Presidente Wilson. Sono le navi passeggeri realizzate a Trieste o battenti la bandiera di una delle compagnie di navigazione che qui avevano sede. Erano piroscafi a ruote, piroscafi, e motonavi destinati a viaggi transatlantici o nel piccolo Mediterraneo.
Perché all’inizio c’erano i venti a guidare le vele e il legno a solcare l’acqua, poi a metà Ottocento vengono costruiti i transatlantici complici i fenomeni migratori che hanno accompagnato la storia italiana e che a Trieste hanno visto ondate numerose e legate soprattutto all’epilogo del secondo conflitto mondiale (Esodo e rimpatrio dei prigionieri dalla Libia e dalla Tunisia) o ai viaggi verso America, Australia e Palestina. L’acciaio rimpiazza così il legno, le macchine a vapore e le eliche coadiuvano all’inizio le vele poi i motori si sostituiscono alla forza del vento. E i passeggeri cambiano.
Il primo piroscafo costruito in Adriatico è Carolina, nel dicembre 1818 ed esce dallo Squero Panfili per immettersi sulla linea Trieste-Venezia. Verranno poi le altre navi passeggeri costruite allo Squero Panfili, all’Arsenale del Lloyd, al Cantiere Navale Triestino di Monfalcone, al Cantiere San Rocco a Muggia, allo Stabilimento Tecnico Triestino nel Cantiere San Marco, al Cantiere Navale Felszegi di Muggia.
Batteranno le bandiere delle grandi compagnie di navigazione locali: Unione Austriaca di Navigazione, Lloyd Triestino, Cosulich Società Triestina di Navigazione, Navigazione Libera Triestina.
Con più di 7.000 navi realizzate in oltre 230 anni di storia, Fincantieri ha prodotto navi leggendarie in ogni epoca. Il Gruppo vanta, tra le diverse unità prodotte nei propri cantieri, indiscusse icone della marineria internazionale quali l’Amerigo Vespucci, nave scuola dell’Accademia Navale Militare Italiana, e il transatlantico Rex, vincitore del premio “Blue Riband” per la più veloce traversata atlantica di una nave passeggeri.