Durante l’assemblea generale di Assoporti, svoltasi a Roma il 28 settembre, il presidente dell’Associazione Francesco Nerli ha espresso la sua contrarietà alla riforma dei porti approvata giorni fa dal Consiglio dei Ministri e che ora deve passare all'esame del Parlamento.

"Siamo rimasti sorpresi da un testo di iniziativa governativa oggettivamente carente rispetto a quello parlamentare e che soprattutto nulla dice riguardo l'attuazione di quella effettiva autonomia finanziaria che, per ben due volte, il legislatore ha approvato (nel 2001 e nel 2006) ma cui mai è stata data attuazione" ha detto Nerli, che aveva invece apprezzato il testo bipartisan licenziato dalla Commissione Lavori pubblici del Senato. A questo punto, secondo Nerli, è indispensabile procedere ad una revisione radicale del testo in Parlamento.

Attivare forti investimenti sui porti necessita di un "piano strategico". Tra le priorità, secondo l'associazione dei porti italiani, ci sono il reintegro dei fondi per la manutenzione, la continuità dei programmi d'investimento infrastrutturale e, per il sistema delle imprese, la parziale fiscalizzazione (5 punti) degli oneri sociali, una riduzione delle accise sui prodotti energetici, benefici fiscali per le navi di cabotaggio, la proroga degli incentivi al combinato terra-mare, il consolidamento delle indennità di mancato avviamento per i lavoratori portuali temporanei. Tutti interventi su cui il Governo si era impegnato, ma che - ha precisato Nerli - sono rimasti "lettera morta". Le misure in tema di portualità, infatti, ha precisato, si sono limitate solo a un intervento sulle tasse portuali e tagli orizzontali della spesa.

Secondo Assoporti, inoltre, c'è la necessità di coordinare le norme in materia di sicurezza e di non abbassare la guardia su tematiche come la collocazione armonica del sistema portuale sulle reti Ten e un coordinamento fra le varie modalità di trasporto.
Misure per aiutare un sistema che nel 2009 ha accusato le conseguenze della crisi e che, nonostante i primi dati sul 2010 mostrino dei miglioramenti, non raggiungerà i livelli del 2008 neanche nel 2012.