L’Autorità Portuale di Trieste, in seguito alla sottoscrizione, lo scorso luglio, della Dichiarazione Congiunta italo-croata tra i Ministeri degli Affari Esteri delle due nazioni, ha ospitato la prima riunione del gruppo di lavoro istituito con il fine di esplorare nuove forme di collaborazione tra i porti e le sinergie che possano rafforzare le potenzialità competitive nell’area Adriatica.
I lavori hanno portato alla stesura di una lettera d’intenti con l’obiettivo di migliorare il potenziale commerciale, la qualità e l’efficienza del sistema portuale dell’Alto e Medio Adriatico e delle infrastrutture collegate. Le parti si impegnano, quindi, a collaborare per trovare una linea comune operativa nel rispetto delle specificità di ciascun porto e, al contempo, valorizzandone le eccellenze.
I rappresentanti delle Amministrazioni dei due Governi e i rappresentanti dei porti italiani e croati del Medio e Alto Adriatico, richiamando gli accordi già in essere tra l’Autorità Portuale di Trieste e l’Autorità Portuale di Rijeka, hanno individuato i punti salienti su cui fare leva per attivare una fruttuosa collaborazione. In particolare sarà posta grande attenzione alla promozione territoriale, allo scambio di informazioni e all’attivazione di contatti che permettano di migliorare e potenziare la qualità dei servizi offerti al fine di sviluppare i traffici di merce nelle realtà di riferimento.
Con il memorandum d’intesa, le parti di impegnano, quindi, a rafforzare la cooperazione al fine di armonizzare e coordinare le politiche e le attività comuni e a confrontarsi con le altre nazioni europee ed extra europee con maggiore forza e riconoscimento. Sarà quindi istituita una task force, che risponderà direttamente ai governi italiano e croato, che si occuperà di attivare azioni nell’ambito dello sviluppo dell’intermodalità e delle connessioni con il trasporto via terra, oltre che dei collegamenti veloci tra i porti dell’Alto e Medio Adriatico e delle Autostrade del mare. Il gruppo di lavoro valuterà inoltre le modalità per implementare comunicazione tra i sistemi informativi in uso e per favorire la promozione territoriale delle realtà portuali. Non ultimo il compito di evidenziare e dare vita ad attività a sostegno della sicurezza (safety & security) e il mantenimento dell’attenzione e la protezione dell’ambiente.
Tramite la sottoscrizione della lettera d’intenti le parti si impegnano, infine, a individuare una strategia comune per lo sviluppo delle connessioni con il corridoio Adriatico Baltico e il Corridoio V.
Il dott. Cosimo Caliendo, in rappresentanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha espresso soddisfazione per il fatto che si sia potuto dare – grazie alla collaborazione di tutti – un così tempestivo e concreto seguito alle indicazioni scaturite dalla Dichiarazione Congiunta del 1° luglio 2009 in tema di cooperazione portuale tra Italia e Croazia.
“Veder decollare proprio a Trieste i grandi progetti di sviluppo e la rinnovata collaborazione che lega le realtà portuali italiane e croate dell’Adriatico è per noi un grande onore – afferma Claudio Boniciolli, Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste –. Il dialogo costruttivo e continuato con le realtà limitrofe, assieme ai lavori di ampliamento già in corso e gli ambiziosi progetti di rinnovamento in programma allo scalo giuliano, saranno sicuramente elementi indispensabili di forte stimolo per dare rinnovata forza competitiva al nostro territorio”.
Alla riunione sono intervenuti Cosimo Caliendo, Direttore Generale per i porti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Claudio Boniciolli, Autorità Portuale di Trieste, Antonio Revedin, Autorità Portuale di Venezia, Tito Vespasiani, Autorità Portuale di Ancona e Guido Ceroni, Autorità Portuale Ravenna. La delegazione croata era, invece, composta da: Mario Babic, Direttore del Ministero dei Trasporti, Drazen Zgaljic, Ministero dei Trasporti, Vlado Mezak, Autorità Portuale di Rijeka, Miranda Saban Autorità Portuale di Split e Ivica Gerlanc Autorità Portuale di Zadar.
Ufficio stampa - Autorità Portuale di Trieste
Trieste, 31 ottobre 2009