Alcuni progetti innovativi in materia di Ship safety and security sono stati presentati nel corso del Maritime Day, organizzato da MarineLab a Trieste, nell’Auditorium del Palazzo della Marineria di Italia Marittima.
Rivoluzionando il programma della giornata, la presentazione dei progetti di Open Innovation si è trasformata in una discussione che ha coinvolto subito i componenti della Tavola Rotonda e i tanti addetti ai lavori presenti. Un dibattito che in molti casi ha visto la piena condivisione di obiettivi e percorsi - nella ricerca della massima sicurezza in mare - anche da parte di rappresentanti di Enti e Istituzioni.
Il primo progetto, MAPP, è stato presentato dagli ingegneri Montorsi e Pancaldi, ricercatori del Dipartimento “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia: il tema è quello del “tracking-people”, con la proposta un sistema di localizzazione del personale di bordo mediante un dispositivo di tipo inerziale collegato a una rete di rilevatori posizionati nei locali di bordo. Il sistema – già miniaturizzato – potrebbe essere alloggiato nel tacco delle calzature antinfortunistiche o inserito in una tasca dei pantaloni degli indumenti protettivi e di lavoro.
Gli ingegneri Braidotti e De Francesco dello Stability Working Group di MarineLAB hanno descritto le potenzialità e i vantaggi del progetto DELPHI che, nelle sue diverse estensioni, consente di disporre a bordo di un Emergency Computer capace di fornire informazioni sul livello di sicurezza a nave integra e di prevedere, nelle sue versioni più avanzate, le conseguenze del danno in caso di nave non integra. Principale vantaggio, in considerazione del costo dell’installazione dei rilevatori di allagamento (flooding sensor) su navi che non ne siano dotate è l’estrema semplicità della sensoristica prevista nel progetto.
Il terzo progetto, presentato dagli ingegneri Zanutto e Delise di Fincantieri, riguardava la modellizzazione delle vie d’esodo e la conseguente ottimizzazione degli spazi per facilitare il passaggio delle persone attraverso volumi protetti e sicuri. Le simulazioni lanciate in diverse condizioni di vita e attività a bordo di una nave passeggeri hanno consentito di meglio interpretare i flussi e i tempi di reazione e raggiungimento dei punti di raccolta.
L’ingegner Cappa della Transtec Systems di Roma, partner di MarineLAB, ha proposto un innovativo sistema di collegamento e trasmissione di dati e informazioni. Chiamato “Third Eye” il sistema è costituito da un leggerissimo visore monoculare integrato con telecamera, auricolare e microfono e con un rilevatore di movimento per impartire comandi al sistema stesso in ambienti rumorosi come l’apparato motore di una nave. L’operatore con le mani libere può seguire le istruzioni inviate sul visore da un’unità remota (Engine Control Room o Fleet  Operation Centre) e contestualmente inviare a questa le immagini dell’intervento in atto alla sala controllo. Un operatore meno esperto guidato e controllato da tecnici anche se fisicamente distanti e in grado di inviare istruzioni, schemi, dati tecnici consente così di facilitare operazioni di manutenzione o di riparazione di macchinari e sistemi di bordo. Il visore di Transtec diventa così l’interconnessione con la rappresentazione di realtà aumentata del progetto 360AR di MarineLAB.
Ultimo intervento quello dell’ingegner Teodori di So.Co.Mar che - in collaborazione con Super Electric di Roma e MarineLAB – ha sviluppato un progetto per applicare in diverse configurazioni i visori multiparametrici a 360 gradi Thermolive in grado di rilevare eventuali surriscaldamenti sui macchinari di bordo, fughe di gas, sversamenti di idrocarburi o sostanze inquinanti consentendo di prevenire le conseguenze di  incidenti, incendi ed emergenze connesse a simili scenari. Applicazione possibile anche su piattaforme Offshore e proposta nei garage dei traghetti e sulle RoRo  dove consentirebbero di individuare sorgenti calde e monitorare la loro tendenza durante il viaggio, segnalando incrementi della temperatura prima che si possano sviluppare incendi o emissioni di fumo.
La sessione della mattinata si era aperta con gli interventi del comandante Giardino del 6° Reparto del Comando Generale del Copro delle Capitanerie di Porto, del capitano DM Cigui di RINA Services, dell’ing Bucci di ATENA, dell’ing. Beduschi di Italia Marittima in rappresentanza di Confitarma, dell’ing. Boaro di Wartsila Italia e della dott.ssa Lonza dello IAL FVG. Era seguita la presentazione da parte del capitano Sandre della Giuliana Bunkeraggi di “Marisa N.”: la nave, già adibita al rifornimento di combustibili, è stata oggetto di importanti interventi di modifica per trasformarla in unità di pronto intervento in caso di oil spill. Entrata così nel sistema EMSA può operare in tutto il Mare Adriatico ed essere di supporto ad altre unità nel Mediterraneo Orientale e in Mar Nero.
Alla prima parte dei lavori aveva partecipato anche Mr Andrew Paul Director New Projects and Development della Carnival Corporation, a Trieste per partecipare ad incontri con i tecnici di Fincantieri cui il principale attore del mondo cruise ha commissionato le sue navi del futuro.
A conclusione della lunga maratona gli organizzatori hanno dato il “rompere le righe” e l’appuntamento per una nuova manifestazione – anche al di fuori delle ricorrenze del Maritime Day – dove sviluppare e condividere nuove idee e valutare gli aggiornamenti dei progetti in essere che non è stato possibile proporre in questa sede.
 
Federica Zar