Un gruppo d’iniziativa e divulgazione
che guarda al futuro in maniera concreta, seguendo la linea dello sviluppo e contemporaneamente quella della salvaguardia di una città, Venezia, che vuole riportare ai termini reali il problema dell’allontanamento delle grandi navi da crociera da San Marco.
Ecco cos’è Venice Alive: un progetto che riguarda il futuro della crocieristica e dei suoi effetti economici, portuali, ambientali, turistici, e di morfologia ed idraulica lagunare.
Tante soluzioni sono già state pensate per adempiere a questo problema che da tempo assilla i decisori politici e gli stessi veneziani.

La questione ha inizio in un mattino del 2004, quando la nave Mona Lisa si arena davanti S. Marco: un episodio, per fortuna, privo di conseguenze disastrose che si risolverà al risalire della marea con l’aiuto di rimorchiatori per trainare la nave fuori dalla secca.
Un evento che agli occhi di molti risultava allarmante e che fece così pensare e discutere.
Venne per l’occasione fatto intervenire dall’allora Sindaco di Venezia, l’ingegnere Luigi D’Alpaos, esperto e difensore della laguna, con il compito di studiare una soluzione per togliere le navi da S. Marco, senza mettere in crisi la portualità.
Le soluzioni trovate erano due: entrare da Malamocco e percorrere tutto il canale dei Petroli passando davanti a Marghera, deviare a destra per il canale Vittorio Emanuele e giungere in Marittima, oppure deviare prima il canale Contorta S. Angelo evitando in tal modo di collidere con il traffico portuale commerciale di Porto Marghera.
Attraverso simulazioni vennero supportate le tesi suggerite da D’Alpaos, ma allora l’intervento non era urgente quanto lo è oggi, e il progetto rimase su carta.

Passano gli anni e la problematica relativa alla crocieristica veneziana riemerge continuamente con una certa urgenza su quotidiani internazionali e su tavoli decisionali. La proposta dell’ingegnere D’Alpaos torna così presto in auge e gli si chiede quindi di ritornare al suo studio.

Nello stato attuale della laguna e delle bocche di porto, - scrive D’Alpaos in una lettera datata 18 luglio 2013- lo scavo di un nuovo grande canale navigabile seguendo il tracciato del canale Contorta-S.Angelo, purché opportunamente attuato, potrebbe non incidere in modo significativo sull’idrodinamica generale della laguna, che è dominata da altri fattori. E’ necessario infatti pensare contemporaneamente alle opere necessarie per neutralizzare gli effetti idrodinamici e morfodinamici negativi del canale Malamocco-Marghera”.

Il progetto ultimo del canale Contorta S. Angelo tiene conto di tutte le prescrizioni sopracitate, diventando quindi sia la giusta soluzione per il passaggio delle grandi navi davanti a San marco, che un progetto per attuare un recupero morfologico della laguna, capace di annientare quegli effetti idrodinamici e morfodinamici negativi previsti da D’Alpaos, grazie alla ricostruzione di velme e barene con fanghi puliti provenienti dall’escavo del canale.

Perché allora non avviare le procedure per la realizzazione del canale allontanando così definitivamente le navi da San Marco?

Ecco allora il vero significato di Venice Alive: un’iniziativa, un blog, una petizione.

Firmando, si appoggia un progetto che valorizza l’eccellenza portuale di Venezia, sostenendo le diverse attività economiche che si discostano da quelle che concernono il solo turismo; esaltando la secolare tradizione marittima veneziana e migliorando aspetti ambientali e naturalistici della laguna. Grazie a documenti, studi e articoli stampa pubblicati sul blog ( http://venicealive.wordpress.com/ ) chiunque può colmare proprie lacune conoscitive a tal riguardo, che hanno generato oggi un dibattito distorto.

Teresa Zeleznik