Si è concluso qualche settimana fa il progetto "Bagno sicuro in mare aperto", avviato lo scorso maggio dai biologi marini dell’Ogs, Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, e sostenuto da un finanziamento dell’Assessorato regionale alle attività produttive con delega alla polizia locale e sicurezza che fa capo all’Assessore Federica Seganti.

Questa mattina, nella sede dell’Assessorato di via Trento 2, a Trieste, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei dati. Sono intervenute Maria Cristina Pedicchio, neo presidente di Ogs; l’assessore Seganti e Paola Del Negro, biologa marina del Dipartimento di oceanografia biologica e responsabile del progetto.

Bagno sicuro aveva preso avvio all’inizio dell’estate, per venire incontro all’esigenza di monitoraggio dell’Alto Adriatico che il D. Lgs 152/2006 include fra le aree sensibili. I biologi marini di Ogs hanno allestito un piano di campionamenti periodici con l’obiettivo di monitorare la comunità batterica del Golfo per verificare l’inquinamento microbiologico delle acque al largo, nella parte centrale del Golfo di Trieste (da Punta Salvore a Punta Tagliamento), oltre i tre km dalla costa, già monitorati con regolarità dalle analisi dell’Arpa.

"È con grande piacere che ci ritroviamo qui per la conclusione di questo progetto - ha esordito l'Assessore Seganti - che fornisce un'utile indicazione sullo stato di salute di cui gode il Golfo di Trieste. Monitorare con regolarità le acque di un mare poco profondo come il nostro, in cui il movimento dei natanti è tutt'altro che trascurabile, è un servizio in più che siamo contenti di poter offrire a tutti i frequentatori del Golfo".

"Volevamo verificare un eventuale inquinamento microbiologico, e definire i rischi per i bagnanti nelle aree raggiungibili dai natanti dove la balneazione è comunque praticata" ha ricordato Paola Del Negro. Da maggio a settembre, con cadenza mensile, le acque superficiali e quelle profonde del Golfo di Trieste sono state campionate alla ricerca di coliformi fecali e di Escherichia coli, in un numero di stazioni variabile, da 7 a 15, in relazione alla variazione delle caratteristiche idrologiche. Le stazioni erano posizionate nell’area centrale del Golfo, comunque influenzate dagli apporti dei principali fiumi e scarichi.

I risultati, la cui elaborazione è stata completata in questi giorni, hanno fortunatamente confermato ciò che si sperava e ci si attendeva. Ha detto Del Negro: “L’inquinamento microbiologico, strettamente collegato alla presenza di apporti antropici, è risultato quasi inesistente definendo una qualità delle acque eccellente. Il campionamento è stato eseguito anche sul fondo, per verificare l’eventuale confinamento delle acque di scarico dovuto alla stratificazione termica della colonna d’acqua. Molti degli scarichi a mare arrivano sul fondo, dunque se questa parte risulta "pulita" ci sono buone probabilità che lo sia tutta la colonna. I risultati sono stati inseriti nel sito di turismo FVG”. Oltre al servizio per i bagnanti, i risultati potranno essere utilizzati associati a quelli ottenuti da ARPA FVG, per costruire un modello di dispersione e distribuzione delle acque reflue in diverse situazioni ambientali.

Si è trattato di un valore aggiunto offerto ai diportisti che, lungo le coste del Fvg - monitorate solo nella fascia costiera esplicitamente destinata alla balneazione, in base alla normativa europea (200/60/CE) - sono particolarmente numerosi.

"Ringrazio l'Assessore Seganti per la sensibilità dimostrata in questa occasione" ha detto Maria Cristina Pedicchio, Presidente di Ogs. "L'Ogs è un ente ricchissimo di competenze e di potenzialità, che coniuga ricerca e servizi, mettendoli al servizio del territorio. Il tema di questo progetto -la balneazione sicura e, in definitiva, il monitoraggio dell'ambiente marino - fa parte della rosa di sfide globali su cui anche la Commissione Europea si sta focalizzando. Tali sfide abbracciano ambiente, clima ed energia, tre temi su cui l'Ogs lavora da tempo, ragionando su progetti futuribili da condividere con la comunità scientifica".

Al termine della conferenza stampa, l'Assessore Seganti, rinnovando i complimenti anche al popolo dei natanti per il loro comportamento virtuoso, ha ribadito l'entusiasmo per il progetto e la volontà di proseguire nelle analisi anche in futuro. Al progetto hanno collaborato tre ricercatori OGS impegnati nell’analisi e nel campionamento, che è avvenuto sempre in concomitanza con la raccolta di ulteriori informazioni oceanografiche.


Fonte: Ufficio stampa - OGS