"Riteniamo possa aprirsi una nuova pagina di sviluppo per tutto il Friuli Venezia Giulia grazie alle prime ipotesi sulla nuova programmazione Ue 2014-2020 in cui viene caldeggiato l'inserimento del Corridoio baltico-adriatico - con il suo prolungamento attraverso la nostra regione - tra le infrastrutture da finanziare da parte dell'Europa", hanno sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo e l'assessore alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi.

L'anticipazione è infatti contenuta nel documento che il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso ha presentato mercoledì scorso a Bruxelles al Parlamento ed al Consiglio Ue, nonché ai Comitati Economico e Sociale e delle Regioni d'Europa. Nella parte dedicata alle infrastrutture, "per connettere l'Europa" come viene indicato da Barroso nella sua comunicazione sulle prospettive finanziarie comunitarie, al primo posto nella lista dei Corridoi europei è infatti citata la direttrice ferroviaria dagli scali baltici ai porti di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna, passando per Stiria e Carinzia, nell'ambito di una proposta di budget complessivo di spesa - segnala il presidente della Commissione - di 21,7 miliardi di euro sino al 2020.

"Possiamo considerare l'estensione dell'asse ferroviario Baltico-Adriatico tra quelli che dovrebbero trovare inserimento nella lista dei progetti ritenuti strategici per il trasporto europeo come un primo riconoscimento alle richieste che congiuntamente Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, con il forte sostegno dei ministri delle Infrastrutture di Italia ed Austria, avevano sollecitato nei confronti delle autorità di Bruxelles", sottolineano il presidente Tondo e l'assessore Riccardi.

"Una premessa importante, un'anticipazione forte", dunque, sempre secondo Tondo e Riccardi, che "ci porta a confermare quel prudente ottimismo che avevamo manifestato nelle scorse settimane dopo aver raccolto alcune prese di posizione importanti a favore del passaggio in regione del Corridoio baltico-adriatico sfruttando le potenzialità dell'esistente linea Pontebbana". La Commissione europea sarà chiamata a fine settembre di quest'anno a formulare ufficialmente la nuova programmazione delle risorse Ue per il periodo 2014-2020.

"Il passo in avanti sul corridoio Adriatico - Baltico dà ancora più forza agli scenari di sviluppo della portualità dell’Alto Adriatico". Lo ha ribadito l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, dopo che la Commissione Mobilità dell’Unione Europea ha inserito il PP23 "Corridoio Adriatico - Baltico" tra i dieci corridoi strategici di interesse europee nel quadro del prospetto finanziario del periodo di programmazione 2014 - 2020.

"Questo inserimento è il risultato di un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio l’amico eurodeputato Antonio Cancian, che ha saputo riunire attorno a questo progetto le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Abbiamo tutti scommesso assieme su un obiettivo - ha aggiunto Chisso - che ci impegna nella realizzazione della grande iniziativa di sviluppo industriale dell’Alto Adriatico, dove stiamo operando e investendo in modo determinante sia nell’ammodernamento infrastrutturale come nella migliore connessione tra i servizi portuali e le principali direttrici di traffico".

Questa grande scommessa sta già dando i suoi primi frutti. Ad esempio il traffico container che oggi passa da Venezia, un porto tradizionalmente di esportazione, è lievitato dal 2009 di quasi il 9 per cento. "Quella che fino a pochi anni fa - ha commentato Chisso - era considerato un segmento marginale per volumi di traffico contenitori diretto ai mercati del centro Europa, con una quota del solo 2 per cento rispetto al 60 per cento di merci provenienti dai porti del nord, sta ora crescendo. Ma più in generale, una più diretta relazione con il sistema della portualità del Nord Europa è per noi la condizione necessaria per rilanciare l’economia che dagli anni ’60 ruota attorno alle infrastrutture portuali e che negli anni ha visto drasticamente ridurre il numero di occupati".

"È significativo che, in questo quadro evolutivo, le attività della logistica siano le uniche che hanno segnato un decisivo incremento di occupati, quadruplicando negli ultimi anni il numero degli addetti. Su queste basi - ha concluso l’assessore del Veneto - le prospettive della nuova relazione Nord - Sud aperta dal corridoio 23 rimetterà l’Alto Adriatico al centro della geografia internazionale dei traffici e consentirà alla nostra economia, specie al settore manifatturiero, di individuare strade nuove per sviluppare le sue tradizionali eccellenze".

Fonte: Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Regione Veneto