L’Autorità Portuale di Trieste - in qualità di soggetto preposto ex lege al ruolo di regolazione del territorio portuale e delle relative attività di impresa in esso esercitate, mediante concessione delle autorizzazioni all’esercizio delle stesse, nei termini e con i criteri previsti dagli artt.16, 17 e 18 della legge 84/94 - alla luce di recenti notizie apparse sulla stampa locale in merito ad eventuali problematiche inerenti la Società Cooperativa Primavera, impresa autorizzata a svolgere la propria attività in ambito portuale, ritiene doveroso render noto all’opinione pubblica quanto segue.

Un tanto al fine di evitare possibili strumentalizzazioni che, tenuto anche conto del delicato periodo pre-elettorale, potrebbero danneggiare fortemente la ripresa delle attività portuali - che nei primi tre mesi dell’anno registra sensibili incrementi a due cifre in tutti i comparti - con conseguenti inevitabili riflessi sull’economia portuale e sull’occupazione nel suo complesso.

L’equilibrio gestionale della Società Cooperativa Primavera rappresenta oggettivamente un problema di natura essenzialmente imprenditoriale, le cui circostanze specifiche non possono essere intese come conseguenza imputabile alle regole generali che disciplinano il mercato del lavoro all’interno del porto tra i diversi soggetti operativi. Di un tanto l’Autorità Portuale ha avuto ripetute occasioni di chiarimento con i vertici responsabili di detta società sia in forma scritta che verbale, tenuto conto anche del fatto che lo stesso Presidente della Cooperativa è anche membro del Comitato Portuale.

Ciò nonostante, è giunta anche notizia di una recente interrogazione da parte di Consiglieri regionali indirizzata al Presidente della Giunta, con la quale - prendendo spunto da tale problematica - si innescano una serie di interrogativi a tutto campo, peraltro su questioni acclaratamente già verificate e superate.

È costante ed assidua l’attenzione che l’Autorità Portuale pone nei confronti dei problemi occupazionali del porto, attraverso un minuzioso monitoraggio nei confronti delle imprese operanti, come del resto ultimamente dimostrato con iniziative di confronto avviate nel corrente mese di aprile sia con i rappresentanti delle OO.SS., sia con le Associazioni datoriali che rappresentano le imprese.
In data odierna - finalizzando concretamente gli impegni prospettati nelle occasioni di cui sopra, per trovare adeguate soluzioni a garanzia dell’occupazione dei lavoratori occupati presso la Società Primavera, in caso di crisi societaria non rimediabile - si è tenuto un incontro presso l’Autorità Portuale con le OO.SS. ed i due primari terminalisti del porto di Trieste (Trieste Marine Terminal e Samer Seaports & Terminals), nonché utilizzatori quotidianamente di quasi tutti i lavoratori della Cooperativa Primavera, durante il quale gli stessi terminalisti hanno confermato l’intesa caldeggiata dalla Port Authority di procedere - qualora necessario - all’assorbimento del 90% della forza lavoro dell’impresa medesima, alle condizioni previste dal vigente C.C.N.L. dei lavoratori dei porti, soluzione che - comparata alle situazioni di crisi esistenti in altri comparti produttivi - si configura oltremodo ottimale e potrà contribuire a mantenere, in un clima sereno, l’intero sistema portuale, proteso a cogliere tutte le opportunità che il mercato sta prospettando per la ripresa dei traffici portuali.

È chiaro che, in linea di principio, anche per l‘Autorità Portuale di Trieste la sopravvivenza della Società Primavera, come di tutte le altre imprese operanti nel porto, rappresenterebbe la soluzione più auspicata, ferma restando l’impossibilità per la stessa Authority - in quanto soggetto pubblico - di interagire oltre i limiti di quanto già attuato su questioni prettamente commerciali nei rapporti diretti tra imprese.


Fonte: Ufficio stampa - Autorità Portuale di Trieste