L’Autorità Portuale di Trieste e l’Agenzia delle Dogane - Direzione Regionale per il Friuli Venezia Giulia -, in previsione dell’entrata in vigore del nuovo codice doganale comunitario, evidenziano le opportunità derivanti dalla modernizzazione dello scalo giuliano grazie all’introduzione dell’innovativo sistema informatico Black Box che concilia le agevolazioni del porto franco con le nuove norme doganali.

Per rispondere alle richieste espresse nel nuovo codice doganale, l’Autorità Portuale di Trieste, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, si fa “garante dell’informazione” elaborando Black Box: un sistema utilizzabile via web per gestire e tracciare le merci che transitano nei Punti Franchi dello scalo triestino (via mare, strada o ferrovia) nel rispetto delle normative che disciplinano il regime speciale del Porto Franco. Tale sistema, le cui caratteristiche sono state presentate nel corso del convegno “Riforma del codice doganale comunitario. Opportunità per il Porto Franco di Trieste”, permetterà, infatti, la tracciabilità della merce secondo la specifica normativa del Porto Franco e la renderà compatibile con il sistema informatico dell’Agenzia delle Dogane.

Il nuovo sistema comunitario di gestione dei rischi prevede, infatti, il controllo dell’esportazione e dell’importazione rendendo obbligatoria l’informatizzazione dei dati con la presentazione telematica della dichiarazione sommaria di pre-arrivo e pre-partenza delle merci ai confini comunitari (norme di sicurezza previste dai Regolamenti CE n. 648/2005 e n. 1875/2006). Per rispondere a questa nuova esigenza l’Agenzia delle Dogane ha messo a punto le procedure del proprio sistema informatico per il controllo della movimentazione delle merci nei porti, che, se applicate direttamente allo scalo triestino, renderebbero nulli i vantaggi del regime di Porto Franco. Il Porto Franco è infatti considerato fuori della linea doganale e sulla sua superficie si possono compiere, in piena libertà, tutte le operazioni inerenti allo sbarco, imbarco e trasbordo di materiali e merci, al loro deposito e alla loro contrattazione, manipolazione e trasformazione.

“L’Autorità Portuale di Trieste insieme a tutti gli operatori del Porto si adopera per riconquistare il proprio naturale retroterra – dichiara Claudio Boniciolli, Presidente Autorità Portuale di Trieste. L’inserimento del Porto, con i suoi punti franchi, nel quadro delle procedure doganali dell’Unione agevolerà l’integrazione del Porto stesso in un sistema di relazione europea che avrà nell’informatica applicata ai porti ed al controllo della movimentazione delle merci uno dei suoi pilastri portanti.”

“L’Agenzia delle Dogane - dichiara il dr. Paolo Pantalone - Direttore Regionale del Friuli Venezia Giulia - sta già guardando più avanti! Ed infatti, mentre sul piano nazionale ora sta valutando nuove strategie (es. per meglio connettere la movimentazione portuale con quella nel territorio) nel piano regionale essa sta assumendo varie iniziative tra cui quelle volte a rafforzare la presenza doganale negli interporti e a consolidare istituzionalmente i rapporti tra i funzionari della dogana del

Friuli Venezia Giulia e gli omologhi colleghi degli altri Paesi del Mediterraneo centrale ed orientale, favorendo la canalizzazione dei traffici da quei Paesi verso il porto di Trieste. Iniziativa questa che conferisce, tra l’altro, un approccio professionale al diritto doganale condiviso.”

“L’attuazione dello sportello unico, la trasmissione anticipata dei dati, la tracciabilità delle merci, gli archivi informatici della Black Box daranno al porto di Trieste un volto nuovo - afferma Guido Valenzin, Presidente Associazione degli Spedizionieri del Porto di Trieste. La maggiore fluidità dei traffici, legata ad un auspicabile abbattimento dei costi di gestione, permetterà allo scalo giuliano di affrontare adeguatamente la concorrenza degli altri porti e di attrarre, alla luce di una più razionale gestione del sistema portuale, nuovi operatori e nuove opportunità di lavoro per tutto l’indotto economico locale.”

L’area del porto di Trieste con status di Punto Franco si estende per 1.765.000 mq su un territorio portuale complessivo di 2.304.000 mq. ed è soggetta ad un complesso sistema normativo risultato dell’interazione tra i regolamenti internazionali, nazionali e comunitari in materia doganale.
 
Trieste, 29 ottobre 2009