"Rinfrescare", con la firma dei nuovi ministri dei Trasporti di Italia ed Austria la "lettera d'intenti" siglata nell'ottobre 2006 dai responsabili dei dicasteri per le politiche dei trasporti del nostro Paese, della vicina Austria, di Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, e riproporre con forza all'Unione europea, coinvolgendo nuovamente le 14 Regioni europee di queste cinque Nazioni (autori di una dichiarazione congiunta dell'ottobre dello scorso anno), l'"esigenza comunitaria, a vantaggio di tutta la Ue e non solo dei Paesi attraversati, dell'estensione verso l'Adriatico del cosiddetto Progetto prioritario ferroviario 23, oggi disegnato dalle autorità di Bruxelles dai porti del Baltico sino a Vienna e Bratislava".

Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto, con gli assessori regionali Riccardo Riccardi ed Alfredo Peri ed il responsabile diplomatico del presidente Zaia, Stefano Beltrame, l'europarlamentare Antonio Cancian, Carinzia e Stiria, i vertici delle Ferrovie di Italia ed Austria hanno indicato oggi a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, alla presenza del presidente della commissione Trasporti Ue, Brian Simpson, la comune volontà di ribadire all'Unione europea la convinta richiesta del prolungamento del PP 23 - via Graz, Klagenfurt, Udine e quindi Bologna - sino ai porti di Trieste e Monfalcone, Venezia e Ravenna.

"I tempi si fanno stretti", hanno osservato l'assessore Riccardi e l'on. Cancian, tra i membri italiani della commissione Trasporti della Ue, anche se di fatto le nuove procedure sviluppate da Bruxelles vengono ad agevolare quest'azione di lobbying, che deve coinvolgere non solo il quadro politico ed istituzionale, hanno osservato l'assessore Peri e lo stesso Cancian, ma tutto il sistema logistico che ruota attorno ai porti altoadriatici, mentre la creazione del Corridoio Baltico-Adriatico andrebbe a suscitare nuove crescite economiche in tutto il territorio attraversato dalla direttrice ferroviaria.

Appena a gennaio/febbraio, infatti, la Ue completerà una prima fase di dettaglio delle grandi maglie ferroviarie TEN (Trans european network), definita come "rete diffusa" e sulla quale difficilmente ci potrà essere dopo il 2014 il finanziamento comunitario. Ma sempre a febbraio, con il Consiglio dei ministri dei Trasporti di Budapest, inizierà il grande lavoro, di seconda fase, per la mappatura del cosiddetto "core network", cioè di quegli assi strategici ed indispensabili per l'Europa, finanziati dalla Ue, che vedrà la luce a luglio, ha ricordato Roberto Ferrazza, responsabile dei programmi europei "su ferro" del dicastero italiano dei Trasporti.

Dunque un paio di mesi "per far inserire il Baltico-Adriatico tra i progetti prioritari Ue, per puntare alla realizzazione dei Corridoio dei due Mari della nuova Europa", ha evidenziato Riccardi.
"Ciò non significa escludere altre Nazioni - ha però precisato l'assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia - in quanto un asse che dall'Austria scenda verso il Nord-Est italiano e Bologna può puntare direttamente a collegare non solo i porti di Ravenna, Venezia e Trieste ma anche quelli di Capodistria e, in prospettiva di Fiume, in Croazia, prossimo partner comunitario".

"Occorre tener presente, e far comprendere alle autorità di Bruxelles - ha aggiunto Riccardi - che se fosse concepito dalla Ue un collegamento che da Vienna scendesse verso Maribor e Lubiana, e non lungo l'allineamento Vienna-Graz-Udine-Venezia-Bologna, vorrebbe dire che dal Centro Europa al range portuale altoadriatico italiano (con i suoi quattro scali) sarebbe necessario un tragitto 100 chilometri più lungo".

Il Corridoio Baltico-Adriatico, sul quale il presidente Simpson ha espresso l'auspicio per "un successo di questa iniziativa", rappresenta una proposta "che nostro parere va nell'interesse italiano, austriaco e comunitario, incluso quello sloveno", ha osservato Riccardi.
"La revisione delle reti TEN - ha poi aggiunto - ripropone per il Nord-Est italiano un 'rischio antico', legato all'attraversamento delle Alpi. La connessione tra Baltico ed Adriatico, che passando per Stiria e Carinzia raggiunge i porti dell'Alto Adriatico, è un obiettivo strategico di sviluppo.

E l'odierno annuncio della presentazione della finanza di progetto di Unicredit conferma che ci sono le condizioni per sostenere la funzione naturale della 'piattaforma logistica FVG'. Il 15 dicembre, annunciato per la presentazione del progetto Unicredit, sarà una data importante, che ci consentirà di conoscere una proposta attesa da tempo sulla quale abbiamo da subito dato il nostro sostegno. Soltanto conoscendo i termini della proposta sarà possibile comprendere le condizioni per proseguire: comunque si tratta di una notizia molto positiva, anche, credo, per la stesso PP 23".


Fonte: Ufficio stampa - Regione Autonoma FVG