Un dialogo tra alcuni dei protagonisti che operano nel porto di Trieste per capire quali vantaggi derivano dalla presenza dello stabilimento siderurgico del Gruppo Arvedi e per valutare quali prospettive potrebbero aprirsi se venisse chiusa l'area a caldo della "Ferriera". Questo l'obiettivo dell'incontro organizzato da Adriatic Sea Network, al quale hanno partecipato Pierluigi Maneschi, Presidente di Italia Marittima; Stefano Visintin, Presidente di Confetra Friuli Venezia Giulia ASPT-ASTRA FVG; Giacomo Borruso, Presidente, Interporto di Trieste e Vittorio Petrucco, Membro CdA, PLT Piattaforma Logistica Trieste Legale rappresentante, I.Co.P.

Un incontro - moderato dal Senatore Lorenzo Battista - voluto per dare una risposta chiara a chi non ipotizza possibili opportunità imprenditoriali e occupazionali in quest'area di grande valore, che è stata data in concessione trentennale a Siderurgica Triestina, società quindi da coinvolgere fin da subito in progetti alternativi. 

Risposta che gli operatori presenti hanno dato in modo forte e chiaro: se le Istituzioni avviassero la vera riconversione dell'area caldo - del resto prevista nell'Accordo di Programma - le attività portuali e logistiche sarebbero in grado di assorbire i dipendenti, ovviamente previa formazione adeguata.

FZ