Rinasce il vecchio Ente per la Zona Industriale di Trieste (EZIT) con nome e mission diversi.
Il Consorzio di sviluppo economico locale dell’area giuliana – costituitosi nei giorni scorsi a Trieste – ha la natura di ente pubblico economico e vede la partecipazione, oltre all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (52% delle quote), dei Comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle-Dolina (48%, suddiviso in 3 parti uguali).  
Si fa quindi un altro passo avanti nel piano di rilancio del porto e dell’economia giuliana nel suo complesso: dallo scalo di Trieste, con la gestione delle aree retroportuali ex Ezit, può ripartire da oggi la capacità di attrarre nuove aziende e generare nuovo sviluppo e posti di lavoro.

“Oggi è un grande momento” – afferma il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e del nuovo Consorzio, Zeno D’Agostino – “perché si completa uno dei tasselli importanti dello sviluppo complessivo del territorio che fa riferimento al porto. È parte di un processo importantissimo di integrazione di tutte le dinamiche che riguardano lo sviluppo dello scalo, dei punti franchi e delle zone industriali. Finalmente il Consorzio torna a essere un punto di forza, motore di sviluppo e dinamismo economico del territorio. Da qui parte veramente il futuro dello scalo come lo intendiamo noi.”

Come ha ricordato il Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, "si tratta di un percorso che ha innanzitutto trovato una soluzione ai problemi del precedente consorzio (l'Ezit), appianando la situazione debitoria senza creare danni alle aziende. Oltre a ciò" - come ha sottolineato il Vicepresidente -  "si sono creati i presupposti affinché il nuovo consorzio disponga di più fondi rispetto al passato e sia guidato dalla regia autorevole dell'Authority. "E questo - ha detto Bolzonello - rappresenta un valore aggiunto perché uniamo la logistica all'economia e alla rappresentanza del territorio".

"Un consorzio" - ha detto il Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia - "che, seguendo gli indirizzi della nostra legge regionale, è chiamato a una funzione di sviluppo, quindi ad attrarre investimenti, promuovere le attività imprenditoriali e fare marketing territoriale".

Tra i compiti del nuovo ente vi sarà anche l’amministrazione del Punto Franco Industriale. Non  a caso, nella concezione di D’Agostino, “il rapporto con il nuovo Ezit è importantissimo per l'attività portuale legata allo sviluppo industriale e manifatturiero, in un'ottica strategica che vede il punto franco come elemento di forza e di nuova attrattività per il territorio regionale”. 

Obiettivo primario del nuovo organismo consortile sarà quello di promuovere e favorire la nascita e lo sviluppo di attività e iniziative produttive e imprenditoriali, di fornire servizi connessi alle attività degli agglomerati industriali e delle aree economiche sul territorio giuliano, nonché la gestione degli incentivi e la consulenza alle imprese per la redazione di progetti per accedere ai fondi europei.
Ci sarà un focus fortemente orientato all’innovazione e al supporto tecnologico a favore degli insediati, e si promuoverà, anche al di fuori dell’agglomerato industriale, la prestazione di servizi riguardanti la ricerca tecnologica, la progettazione, la sperimentazione, l'acquisizione di conoscenze di assistenza tecnica, organizzativa e di mercato connessa al progresso e al rinnovamento tecnologico. Non mancherà infine l’attenzione per i giovani imprenditori attraverso la promozione e creazione di fabbriche-laboratorio per l’avvio di nuove attività produttive.