La logistica italiana non è al passo con i tempi. Lo hanno affermato i partecipanti alla prima edizione del “Forum Internazionale Conftrasporto”, iniziativa svoltasi a Cernobbio, organizzata da Conftrasporto e Confcommercio dal titolo “L’Italia disconessa”. Una serie di tavole rotonde della durata di due giorni con la partecipazione di esperti, politici e grandi imprenditori del settore trasportistico per confrontarsi sui problemi e le prospettive dei trasporti e della logistica in Italia.
 Le nostre strutture materiali e immateriali della mobilità e della distribuzione delle merci – hanno infatti evidenziato alcuni operatori – non rispondono alle esigenze delle nuove rotte internazionali delle merci che rischiano di essere marginalizzate rispetto alla concorrenza sempre più agguerrita dei Paesi del Mediterraneo e d’Oltralpe. Nei ultimi anni infatti si sono moltiplicate analisi e denunce dei ritardi sofferti dal Paese sul fronte della dotazione infrastrutturale e dell’efficienza logistica. Il problema risulterebbe, che al di fuori degli addetti ai lavori, la “questione logistica” non sarebbe ancora colta come una priorità del Paese. 
 "Una grande occasione questa del Forum" - ha sottolineato Uggè,  presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio - "per esaminare a 360 gradi il "fenomeno trasporti" e trovare soluzioni ai molti problemi, frutto spesso di scelte politiche che non sembrano saper prendere la direzione giusta: tra le problematiche i costi della burocrazia che risultano impropri e la perdita di competitività del nostro sistema logistico e di trasporto stradale, portuale, ferroviario e aeroportuale"
“Affinché un’infrastruttura strategica si realizzi” – ha sostenuto Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia – “è necessario evitare che il processo si blocchi e per ovviare a ciò l’apparato istituzionale deve definire alcune strategie, tra cui: far coincidere le opere di interesse strategico nazionale con quelle delle reti essenziali TEN-T,  prendere atto della inderogabilità dei regolamenti europei, organizzare e finanziare la progettazione e la realizzazione nell'arco di tempo che va da oggi al 2030, ricomporre il programma delle infrastrutture strategiche nazionali, stimare il costo dell’intero programma “Infrastrutture Italia 2030”, definirne le modalità di reperimento dei fondi necessari e affidare la gestione dell'intero programma a una nuova architettura istituzionale, simile a quella proposta per la Gran Bretagna dalla Growth  Commission.
La presenza di tanti operatori al“Forum Internazionale Conftrasporto” è stato il segno più visibile di quanto si sentiva la necessità non solo di approfondire i temi del mondo del trasporto e della logistica ma anche di inserirli a pieno titolo nell’agenda degli argomenti di politica economica del Paese. A Cernobbio è stata fornita la rappresentazione concreta e visibile di quanto i nostri imprenditori mirerebbero a voler essere protagonisti della loro crescita.