Una presentazione dal sapore antico, quella di oggi ospitata nella sede dell’Autorità Portuale di Trieste per la consegna al Commissario straordinario Zeno D’Agostino di un elaborato, realizzato per conto della Camera di Commercio di Trieste e del Comitato Lloyd 170 dallo studio legale associato Zunarelli, dal titolo “Il Porto Franco di Trieste spiegato agli imprenditori”.

Il tema è conosciuto, gli studi realizzati negli anni tanti, i risultati raggiunti – in termini di aumenti dei traffici portuali grazie ai benefici del Porto Franco – molto pochi. Lo ha fatto subito notare il Commissario D’Agostino, sottolineando che, nella sua veste precedente di operatore della logistica, mai aveva sentito parlare delle opportunità derivanti da una normativa che risale al 1719 e alle successive modifiche e integrazioni (l’ultima delle quali di circa 21 anni fa). Vuol dire – ha aggiunto il Commissario – che qualche cosa non ha funzionato, perlomeno a livello di marketing.

Dopo l’introduzione del Presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti, che aveva già consegnato uno studio simile alla precedente Presidente dell’Autorità Portuale, l’avvocato Alberto Pasino (incaricato dall’Ente di completare lo studio) ha sottolineato cosa si potrebbe fare urgentemente: favorire l’applicazione della direttiva comunitaria per l’esenzione dell’IVA in area di zona franca. Dopo aver ricordato l’evoluzione della normativa dal 1954, anno in cui lo Stato italiano si assunse l’incarico dell’attuazione del regime di porto franco in uno scalo internazionalmente riconosciuto, fino all’ultima riforma con la nascita delle Autorità Portuali, Pasino ha evidenziato che tutt’ora manca la certezza sulla norma a livello di tutte le istituzioni coinvolte. Occorre quindi – ha sottolineato l’avvocato – stabilire l’organizzazione amministrativa dei porti franchi, richiamare l’attenzione del Governo all’obbligo di quanto previsto dall’allegato VIII e stabilire i disciplinari per coordinare i rispettivi interventi nei vari processi di movimentazione.
Una serie di azioni – ha affermato il Commissario Straordinario Zeno D’Agostino – che l’Autorità Portuale condivide, considerando che l'elemento del Porto Franco è un elemento fondamentale delle strategie di sviluppo del porto, pur consapevole che il lavoro va fatto a Roma, a livello ministeriale, affinché venga data attuazione a quella prescrizione che, da 21 anni, non è stata presa in considerazione. In questo – ha concluso – D’Agostino, lo studio Zunarelli auspico faccia la sua parte e sensibilizzi il Ministro, considerando il suo ruolo di consulente del ministero delle infrastrutture per l’attuale riforma portuale.

 

Federica Zar