Fa segnare ancora un record il Terminal Rinfuse Italia (Gruppo Eurports), questa mattina infatti è ha ormeggiato in banchina a Porto Marghera la nave Shimanami Queen con oltre 50mila tonnellate di farina proteica proveniente dalla Luisiana (USA) e destinata al mercato agroalimentare del nord Italia.
Approfondimento dei pescaggi completato dall'Autorità Portuale di Venezia, sinergie con il retroterra Veneto e la spinta commerciale condotta dagli operatori, sono gli elementi che hanno consentito di raggiungere ancora un altro record nel settore delle rinfuse agroalimentari.
La nave, larga 32,24 m e lunga 200, è dotata di 5 stive che saranno scaricate a partire da oggi e nei prossimi giorni grazie alle speciali attrezzature del terminal e alla collaborazione con l’Agenzia marittima MIRCO SANTI e la casa di spedizione SAGEM.
 Il porto di Venezia consolida e rafforza così la sua posizione di scalo strategico per i prodotti agroalimentari dell'Alto Adriatico; un ruolo fortemente voluto e ricercato dagli operatori del settore che trovano nello scalo lagunare le giuste sinergie e le eccellenze per sviluppare questa importante filiera del business che richiede standard di qualità elevati.
“L’arrivo di una nave di queste dimensioni a Marghera attesta ancora una volta le capacità del Gruppo Euroports nella gestione e movimentazione di importanti quantitativi di merce, siamo sempre più orgogliosi di poter mostrare le nostre capacità di sbarco, stoccaggio e riconsegna di grandi quantitativi di merci alla rinfusae di poter, così, ri-confermare la leadership conquistata nel settore dell’agribulkha dichiarato Marco Corbellini, Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Euroports in Italia.
 Nei primi undici mesi 2014 il porto di Venezia e i suoi operatori hanno fatto segnare – rispetto allo stesso periodo del 2013 – un +3,8% nel settore agribulk e +50,8% nel settore dei cereali, un trend di crescita che tiene conto della crescente domanda proveniente dal retroterra veneto, servito da operatori specializzati e supportato anche da alternative per l’inoltro delle merci che possono sfruttare l’intermodalità sia ferroviaria che fluviale.

 

FONTE E FOTO: Autorità Portuale di Venezia