Italia Nostra-Sezione di Trieste ha elaborato lo scorso autunno un masterplan per il Porto vecchio, curato da Antonella Caroli con la collaborazione di un team di studiosi e professionisti, allo scopo di mettere in sicurezza il suo patrimonio architettonico e di indicare le possibili linee di indirizzo finalizzate al suo recupero funzionale.

Infatti l’associazione Italia Nostra, che ha seguito puntualmente tutte le vicende legate alla riqualificazione del distretto storico portuale, non intende lasciare un patrimonio architettonico di tanto valore ancora in attesa di ulteriori determinazioni che prescindano dall’intervento immediato e dalla messa in sicurezza degli edifici.

La decisione di Italia Nostra di elaborare un masterplan risponde anche alla richiesta di documentazione sul  Porto vecchio pervenuta da parte del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, a cui Italia Nostra si era rivolta già lo scorso settembre per far arrivare al nostro distretto storico portuale i finanziamenti necessari agli interventi urgenti di consolidamento delle sue strutture.

Inoltre, considerando che si è conclusa senza risultato (due anni di concessione 2010-2012) l opportunità offerta ai concessionari (Portocittà) di recuperare  il Porto vecchio con nuove destinazioni funzionali, come previsto dalla variante al Piano regolatore per il Porto vecchio di Trieste, si è determinata la necessità di addivenire a nuove proposte per lo storico comprensorio.
 
Il masterplan individua cinque fasi di realizzazioni e strategie di indirizzo attraverso le quali uno o più soggetti (pubblici o privati) possano  delineare  interventi programmati finalizzati recupero del patrimonio storico e alla rivitalizzazione del Porto vecchio.
 
Per quanto riguarda la metodologia procedurale di accesso ai fondi pubblici, adottata già per il Polo Museale del porto di Trieste, si ritiene di poter continuare il lavoro per il recupero, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico-industriale del Friuli Venezia Giulia sempre nell ambito dei Fondi POR- FESR 2007-2013 (ora 2014/2020) e della Legge n.24/1997, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e l Autorità Portuale.
 
Infatti, il risultato eccellente dell esperienza e del lavoro svolto con questo iter ha permesso il restauro in soli due anni di due importanti edifici del Porto Vecchio: la Centrale Idrodinamica (2011/2012) e la Sottostazione elettrica di riconversione (2012/2013) che oggi costituiscono il Polo Museale del Porto di Trieste.
 
Considerato che storicamente il Porto vecchio è stato luogo di sperimentazioni, di applicazione di brevetti, di nuove tecnologie e materiali costruttivi, il masterplan non vuole essere soltanto un piano urbanistico e architettonico, ma propone la collaborazione scientifica di studiosi internazionali, la ricerca di competenze specifiche da individuare nell Università di Trieste e nell Area di ricerca per applicazioni di tecniche e di materiali ecosostenibili. Inoltre ritiene che si possa procedere anche con unità didattiche sperimentali e realtà virtuali che permettano l informazione costante sull area del Porto e sull avanzamento dei lavori.