Quasi un anno fa apriva i battenti dopo una lunga e impegnativa ristrutturazione la Centrale Idrodinamica. Un anno ricco di avvenimenti, mostre e convegni che ha portato in Porto Vecchio oltre diecimila visitatori diventando un centro di riferimento importante per la città, un contenitore di idee e scambi culturali.
L’attività svolta in questi 365 giorni, come sottolinea la Direttrice dell’ICMP Antonella Caroli, è stata indirizzata a conservare il patrimonio storico culturale del nostro porto e a creare legami e rapporti sempre più forti e proficui con Amburgo, Stoccolma e Lubecca.
Lo scalo giuliano è diverso dai porti dell'area mediterranea perché riproduce, nelle regole costruttive dei suoi edifici e nell'impianto generale, le caratteristiche dei Lagerhäuser, brani di città destinati alla circolazione delle merci, come nei porti del nord Europa, in particolare la Speicherstadt di Amburgo .
Ma non ci sono stati solo i rapporti con l’estero a rendere interessante quest’anno basti pensare alle mostre tutte inerenti il mare e la storia della marineria triestina con i modellini delle navi e dei piroscafi nel porto di Trieste, i trabaccoli, i sommergibili e la storia del canotaggio triestino.
E non possiamo sottacere i convegni e anche gli eventi sportivi dalla Barcolana alle antiche auto del Club dei 20 all’ora.
Di strada ne è stata fatta parecchia grazie al contributo di tutti che a vario titolo hanno collaborato ma un grazie particolare va ai volontari di Italia Nostra che ogni giorno sono stati presenti permettendo l’apertura della Centrale.
Nella giornata del sabato 22 giugno presso la Centrale Idrodinamica si è spenta la prima candelina con uno sguardo al presente e uno al futuro in un incontro pubblico avvenuto con Marina Monassi Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste e Alfonso Rossi Brigante Presidente dell’Istituto di Cultura Marittimo Portuale di Trieste e con un ospite d’onore Vittorio Sgarbi che Trieste ben conosce.

Fonte: ICMP