Il progetto SAIL, ICT System Addressed to Integrated Logistic management and decision support for intermodal port and dry port facilities, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Marie Curie è giunto quasi alla conclusione del suo secondo anno e quindi si appresta a presentare in modo ufficiale alla Commissione Europea i principali risultati finora raggiunti.

Nelle giornate di martedì 25 settembre e mercoledì’ 26 settembre 2012, un delegato della Commissione Europea si recherà a Trieste per valutare il progetto.

SAIL è finanziato dal cosiddetto programma “Persone” della Comunità Europea, che si propone di finanziare azioni diricerca e di sviluppo tecnologico favorendo la mobilità e lo sviluppo della carriera dei ricercatori. In questo contesto, il progetto SAIL è stato finanziato nell’ambito dell’obiettivo IAPP,Industry-Academia Partnerships and Pathways, che si focalizza sull’interazione di partner accademici con partner industriali.

Il progetto SAIL vede come coordinatore e responsabile di tutto il progetto l’Università degli Studi di Trieste, ed in particolare, nell’ambito del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, il gruppo di Ricerca Operativa – ORTS – diretto dal professor Walter Ukovich e composto dalla dott.ssa Ing. Valentina Boschian, e dalla dott.ssa Gabriella Stecco. Altri partner del progetto sono l’azienda Teorema Engineering SrL, operante in AREA Science Park, e l’istituto accademico grecoTechnological Educational Institute of Epirus. Il progetto ha ricevuto un finanziamento dalla Commissione Europea di 874.774 euro per svolgere le attività previste in 4 anni.

Il progetto europeo SAIL prende lo spunto da problematiche realmente esistenti nella creazione di un’area retroportuale del Porto di Trieste. Lo studio così condotto è focalizzato sulla realizzazione di uno strumento di supporto alle decisioni, chiamato anche Decision Support System, in grado di supportare una gestione ottimale dei flussi di merci grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici a livello strategico, tattico ed operativo. Il team di ricercatori del progetto ha individuato l’area del Terminal Intermodale di Fernetti come retroporto naturale del Porto di Trieste e ha ottenuto risultati ad alto valore scientifico ed applicativo grazie all’utilizzo di uno strumento di simulazione applicato per valutare le migliori scelte gestionali in diversi scenari futuri.

I risultati così ottenuti sono stati possibili anche e soprattutto grazie alla preziosa e proficua collaborazione del personale di Fernetti, che ha visto l’impegno in prima persona del Presidente Giorgio Maranzana, del Direttore Oliviero Petz e di Fabio Predonzani, e di operatori del Porto di Trieste, quali l’azienda De Palo srl, Samer & CO. Shipping e Trieste Marine Terminal.

Per presentare al meglio le problematiche affrontate del progetto, il 25 settembre 2012 si svolgerà presso l’Università di Trieste una riunione di carattere tecnico-scientifico incentrata alla discussione e presentazione dei risultati del progetto e il 26 settembre 2012 il funzionario incaricato della Commissione Europea visiterà di persona il Terminal Intermodale di Fernetti e il Porto di Trieste.

Ufficio stampa: Università degli Studi di Trieste