Se il progetto del Corridoio ferroviario Ovest-Est "rimane" e dunque deve venir "rispettato nella sua dignità", la priorità di oggi è rappresentata dalla direttrice Sud-Nord, oltre le Alpi verso l'Austria, facendo perno sulla linea Pontebbana, ancora poco sfruttata.

Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, è stato chiaro nel corso del suo intervento all'incontro di ieri a Venezia "Costruire le reti, fare rete", promosso nell'ambito delle iniziative della sesta edizione del Festival delle Città Impresa, aperto ieri nel capoluogo lagunare con la partecipazione degli assessori ai Trasporti di Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, e Veneto, Renato Chisso, e del presidente di Save (aeroporti di Venezia e Treviso), Enrico Marchi.

Secondo Moretti, infatti (che ha annunciato l'arrivo dell'alta velocità a Venezia nel 2019-2020), Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, nonché il territorio ungherese che fa riferimento alla località magiara di Zahony, al confine con l'Ucraina, stanno divenendo "una nuova base industriale", di tutto rispetto, mentre occorre più tempo affinché "maturino economie e prospettive" legate all'area balcanica e da qui verso la Turchia.

Un bacino, dunque, quello turco e delle Repubbliche dell'ex Jugoslavia, tenendo comunque ben presente le potenzialità della Serbia e degli investimenti Fiat in questo Paese, che avrà bisogno del Corridoio V verso l'Est Europa e di un'asse (già definito dalle strategie "delle grandi capitali", ndr) lungo i Balcani, "ma oggi serve il Corridoio baltico-adriatico".

Una direttrice, ha confermato l'assessore Riccardi, che Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, assieme al ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, stanno continuando "a spingere" a Bruxelles per una sua estensione Sud in direzione Alto Adriatico, in connessione con i porti di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna, nonostante la sollecitazione slovena di creare un collegamento diretto Graz-Maribor, mentre è giunto l'"assenso" dell'Unione europea alla risoluzione dei nodi del Koral e del Semmering (in corso di realizzazione) proprio lungo la prosecuzione del baltico-adriatico verso il Nord-Est italiano.

E a proposito del ruolo di Trieste - che la Regione Friuli Venezia Giulia, è stato sottolineato, considera punto focale del Progetto prioritario (PP) 23 dagli scali polacchi di Gdansk e Gdynia ai porti altoadriatici italiani - l'ad Moretti ha ribadito l'interesse di FS per il capoluogo giuliano. Da quattro anni, ha così sottolineato, abbiamo consegnato all'Autorità portuale triestina un progetto per l'infrastrutturazione ferroviaria dei Moli V e VII e di Campo Marzio, senza peraltro ottenere risposte: "abbiamo ora già riproposto queste progettazioni ai nuovi vertici del Porto di Trieste".

A margine del convegno, da registrare che il presidente di Save, Marchi, ha indicato come "un naturale completamento" la creazione di un sistema aeroportuale tra gli scali aerei di Venezia, Treviso e Ronchi dei Legionari.

Fonte: Ufficio stampa – Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia