È in viaggio da Costanza (Romania) a Venezia, Tobia C il nuovo spintore che consentirà di rilanciare il traffico container su chiatta che dallo scalo veneziano, via fiume, raggiungerà il cuore della pianura padana.

Venezia Logistics, braccio operativo dell’Autorità Portuale di Venezia ha presentato oggi il nuovo mezzo che completa la flotta di imbarcazioni impiegate per i collegamenti tra Venezia e il porto di Mantova lungo l’asta del Po. Fluviomar e Venezia Logistics hanno oggi a disposizione 5 chiatte e uno spintore che consente di offrire un servizio regolare di trasporto merci via fiume a costi molto competitivi.

Tobia C è stato acquistato sul mercato tedesco (leader in questo particolare segmento di traffico) per un controvalore di circa 900 mila euro e permetterà di attivare da febbraio un servizio di trasporto container bilanciato sulla tratta fluviale Venezia - Mantova, dove la navigabilità è garantita 365 giorni l’anno.

Per il Porto di Venezia questo nuovo vettore comporta un maggior traffico di container in arrivo e in partenza dalle banchine lagunari e l’opportunità di servire un mercato ampissimo - quello della Pianura Padana - che può rappresentare in termini percentuali fino al 31% (Veneto e Lombardia) del Pil Nazionale. Per Venezia significa un mercato che si aggira attorno a 800 mila container movimentati in più all’anno che lo porterebbero a consolidare la leadership già detenuta nell’Alto Adriatico.

Le chiatte hanno una capacità di 60 TEU a viaggio senza limiti di peso e rappresentano una valida alternativa al vettore stradale sia in termini economici che ecologici, basti pensare che per ogni viaggio effettuato via fiume la collettività "risparmia" 603 Euro di costi esterni.

Il trasporto fluviale risulta essere infatti altamente sostenibile grazie ai bassi livelli di inquinamento prodotto ma anche alla capacità di integrazione efficiente con le altre modalità.
I bassi costi esterni (risparmio economico per la collettività), i ridotti consumi energetici (17% rispetto al trasporto su strada e 50% al trasporto ferroviario in km/t di merci trasportate) e le modeste emissioni inquinanti, unite ad un alto livello di sicurezza, fanno sì che i costi esterni totali del trasporto fluviale siano sette volte più bassi di quelli del trasporto su strada.

Lo sviluppo di questa nuova modalità di trasporto, pone obiettivi importanti in termini di sviluppo di infrastrutture, potenziamento di quelle esistenti e utilizzo di nuove tecnologie informatiche a servizio della navigazione fluviale.
L’obiettivo condiviso tra l’Autorità portuale di Venezia, Fluviomar, Venezia Logistics e i principali player e utilizzatori del servizio è rendere la tratta Venezia-Mantova-Cremona ancora più efficiente ed economicamente conveniente per il trasporto delle merci.

L’interesse dimostrato da grandi vettori marittimi, come MSC, il principale player dei trasporti fluviali in Europa nonché seconda compagnia mondiale per la movimentazione container, è un primo passo che consentirà di dare nuova vita al trasporto bilanciato di container lungo il Po.

La Msc utilizza regolarmente servizi di chiatte per il trasporto contenitori soprattutto dai porti di Anversa, Rotterdam e Amburgo, per una vasta area del centro Europa. Ciò consente significativi risparmi nei costi logistici (20-30% rispetto alla strada/ferrovia) con un basso inquinamento atmosferico. Msc si è infatti resa disponibile a sostenere altre possibilità logistiche, operativamente ed economicamente valide, e in quest’ottica ritiene che il collegamento con Mantova possa offrire una buona opportunità.

L’obiettivo di Venezia Logistics è infatti quello di valorizzare le diverse modalità di trasporto intermodale esistenti nell’area veneziana, dal fluviale alla ferrovia passando per la gomma e la tratta marittima integrandole, ove possibile, tra loro al fine di dar vita a un sistema complesso ed efficiente per la movimentazione delle merci.

A questo scopo inoltre, Venezia Logistic ha preso in concessione due aree presso il Porto di Mantova che saranno utilizzate per lo stoccaggio dei contenitori. Le aree - una di 5000 mq e un’altra di 3500 mq - sono adeguatamente delimitate con recinzione ISPS e sistemi di sorveglianza (con telecamere attive 24 ore su 24), lo scalo lombardo diventa così l’inland port (porto secco) di Venezia.

Da febbraio inoltre Venezia Logistics prenderà in carico anche l’organizzazione il treno blocco da Venezia a Milano - oggi operato da Italcontainer - diventando a tutti gli effetti un MTO (Multimodal Transport Operator).


Dichiarazione del Presidente dell'Autorità Portuale Paolo Costa

"Sono lieto dei risultati e delle prospettive che si aprono oggi grazie a questo investimento. Abbiamo il dovere di sfruttare gli unici 150 km di fiume navigabile che abbiamo in Italia, una modalità che sembra marginale ma non lo è se solo si pensa ai risparmi ottenibili tanto in termini economici che ecologici.
Utilizzare l’asta fluviale del Fissero-Tartaro-Canal Bianco significa mettere in valore un’infrastruttura esistente e fare dello scalo mantovano l’inland terminal di Venezia. Mantova rappresenta oggi un anello fondamentale nella catena logistica della pianura padana essendo il punto di raccolta delle merci venete e lombarde che, attraverso il Po, potranno sfruttare tutti i collegamenti che dal porto di Venezia raggiungono il resto del mondo.
Il servizio può funzionare non solo perché è di fatto competitivo rispetto ad altri sistemi di trasporto ma anche perché - in un'area storicamente votata all'export - ogni viaggio delle chiatte puo' essere bilanciato. Attraverso il Porto di Venezia le aziende possono ricevere e inviare nel mondo tutti i traffici sia container che rinfuse che project cargo (trasporti eccezionali).
Lo sviluppo del vettore fluviale si integra, inoltre, con i progetti di sviluppo che stiamo realizzando e progettando, in primis il terminal portuale d’altura. Si tratta di infrastrutture portuali che assieme consentiranno di ottimizzare l’intero sistema logistico della Pianura padana".



Fonte: Ufficio stampa - Autorità Portuale di Venezia