L'Amministrazione regionale ritiene strategica e prioritaria la realizzazione dei collegamenti ad alta velocità/alta capacità ferroviaria lungo l'asse del Corridoio V, quale condizione irrinunciabile per favorire la competitività del ''sistema Friuli Venezia Giulia'', contrastare il rischio di isolamento e favorire lo sviluppo del porto di Trieste. Nell'attesa della realizzazione di quest'opera, che avrà bisogno inevitabilmente di tempi lunghi, può essere migliorata la capacità dell'attuale rete ferroviaria con una serie di interventi di ammodernamento, che peraltro non comporterebbero costi elevati.

Lo ha sostenuto oggi l'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi intervenendo ad un dibattito, moderato dal direttore del quotidiano ''Il Piccolo'' Paolo Possamai, seguito alla presentazione del libro ''Corridoio 5. Storia, problemi e prospettive'', a cura di Romano Vecchiet per l'Istituto Gramsci.

Riccardi ha ricordato come da un lato entro fine 2010 vada concordato, anche assieme alla Regione Veneto, il progetto preliminare avanzato sulla tratta Tagliamento-Ronchi Sud, tema sul quale rimane aperto un confronto sul punto di intersezione con il Veneto, mentre proprio nelle prossime settimane - così ha annunciato oggi - incontrerà le comunità locali interessate dal tracciato.

D'altro lato è più complesso il discorso della tratta transfrontaliera Ronchi Sud-Divaccia, su cui vi è un'intesa di massima con il Governo sloveno, una volta superata l'ipotesi di tracciato proposta dalla Giunta Illy, che avrebbe dischiuso un'insostenibile tensione e che quindi è stata abbandonata ''perché non c'erano le condizioni e dunque la Regione ha convenuto con il Governo italiano sulla necessità di rivederla''.

Sul nuovo tracciato, ancora da definire nei dettagli, Riccardi ha assicurato che la Regione è comunque pronta a discutere per individuare la migliore soluzione possibile, che tenga conto delle peculiarità del territorio carsico. Secondo l'assessore del Friuli Venezia Giulia è invece ancora aperta la questione dell'allacciamento del sistema portuale triestino al tracciato principale.

Infine, considerato che gli attuali collegamenti ferroviari sono utilizzati al di sotto delle potenzialità, per Riccardi la competitività complessiva della nostra regione andrà garantita, nell'attesa del completamento dell'alta velocità, attraverso limitati interventi di ammodernamento della rete esistente, con poche centinaia di milioni di euro, che interessino in particolare il nodo di San Polo (Monfalcone) ed il raddoppio della Cervignano-Udine. Due interventi che potrebbero dare una risposta pari a 5-7 volte l'attuale capacità di movimentazione container del porto di Trieste.

Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia