Pirati e Corsari: un miniconvegno – proposto dall'Università Popolare di Trieste alla Sala Sbisà di via Torrebianca 22, sabato 17 ottobre, alle ore 17.00 – per parlare della lenta scomparsa della pirateria che consentì l'inizio della "messa in sicurezza" delle coste italiane e lo sviluppo turistico delle riviere adriatiche.
Le storie dei pirati del mare Adriatico risalgono già al V-IV secolo a. C.: tracce ne troviamo in Istria, a Pola e Parenzo, sulle isole di Veglia e Cherso, e sulle isole della Dalmazia. Al comando della flotta ottomana, durante la battaglia di Lepanto (1571) – scrive Giacomo Scotti, giornalista e scrittore, autore fra gli altri del libro "Pirati dell'Adriatico" – c'è il rinnegato Ulug Alì: nato in Calabria, nel 1508 venne catturato da pirati arabi e divenne uno di loro, convertendosi alla fede mussulmana.

Di Ulug Alì ed altri pirati si parlerà dunque all'evento – aperto agli appassionati di questi temi – ambientato nella cornice della mostra "Trieste e il mare nelle stampe dell'800" della Collezione di Stelio e Titti Davia, al quale interverranno, oltre Giacomo Scotti, e i docenti Vittorio Ecolessi, e Walter Macovaz.