L’Autorità Portuale di Venezia ha organizzato insieme a Confindustria il seminario “GNL e nuove opportunità per il trasporto su strada, sostenuto dal progetto europeo POSEIDON MED e co-finanziato dal Programma TEN-T. L’obiettivo dell’iniziativa è di realizzare un Masterplan per lo sviluppo di infrastrutture per GNL (Gas naturale liquefatto) e altre soluzioni a basso impatto ambientale. Inoltre l’APV vuole predisporre un piano per la disponibilità di rifornimenti di GNL per lo stoccaggio e per l’autotrasporto merci.
Nell’ambito dei progetti europei GAINN (Gas Innovation Network), è previsto anche lo sviluppo di un terminale logistico nell’area portuale di Venezia con stazione di rifornimento per mezzi nautici e terrestri, oltre ad alcuni progetti di riconversione della motorizzazione di imbarcazioni, come ad esempio un rimorchiatore, al fine di utilizzare questo combustibile ecologico.
Le Direttive Europee sui carburanti impongo entro il 2020 un’estrema riduzione del livello di zolfo e degli altri inquinanti. Inoltre si stima che, entro il 2030, tra il 10% e il 20% dei consumi sarà a GNL per effetto dei vantaggi in termini fiscali, della normativa favorevole allo sviluppo di prodotti a minore impatto ambientale, della disponibilità del prodotto e dei mezzi. Tra i vantaggi del GNL, oltre ai costi ridotti, la maggiore autonomia di percorrenza ed il minor impatto ambientale. I combustibili in grado di soddisfare gli obiettivi 20-20-20 (cioè la riduzione del 20% di emissioni di CO2) come il GNL, possono fungere da volano anche per i traffici marittimi e le attività logistiche in maniera efficace, duratura e rispettosa dell'ambiente.
Claudia Marcolin, Segretario Generale dell’APV ha dichiarato: “È cruciale per il Porto di Venezia essere uno degli attori principali all'interno di un piano strategico internazionale che sta rivoluzionando il settore energetico e che trova nei porti la sua base naturale. Significa risalire nei traffici cosiddetti petroliferi e avere infrastrutture in grado di accogliere il GNL e altre fonti energetiche alternative oggi spendibili sul mercato e non più mere sperimentazioni. Le iniziative presentate nel corso dell’incontro odierno hanno l'obiettivo inoltre di aumentare efficienza e sostenibilità delle flotte e allo stesso tempo sono in grado di dare concretezza agli obiettivi delle più recenti e stringenti normative europee in materia di riduzione dell’impatto ambientale. Il Masterplan completo anche degli apporti degli altri scali dell’Alto Adriatico e degli altri partner coinvolti nel progetto sarà presentato a novembre 2015 dove potremo capire qual è il reale bacino d'utenza”.
Matteo Zoppas, Presidente di Confindustria Venezia: “Il Porto di Venezia ha conquistato, per l’ennesimo anno, la palma di Porto più green del Mediterraneo ed è alfiere del progetto di riduzione delle emissioni in Adriatico che l’Europa ha fissato come traguardo al 2025; a Marghera è nato il progetto Hydrogen Park con tutte le ricadute in termini di impiego dell’idrogeno anche per la mobilità nautica; e ancora la bioraffineria di Eni e di Ceral Docks e la centrale a biomasse di Grandi Molini. Una indagine conoscitiva sulle attività economiche presenti nell’area industriale di Porto Marghera 2013 ha messo in evidenza il peso crescente della “green economy" nell’area industriale: 86 aziende (circa il 10% del totale) che danno lavoro a 2369 persone”.