Promuovere lo sviluppo di un sistema di corridoi ferroviari ad alta velocità e alta capacità attraverso il Nord Italia è stato uno dei temi discussi durante l’evento “Dai Corridoi Europei ai Servizi della Logistica di Corridoio – La competitività industriale applicata ai servizi di trasporto e logistica” realizzato da Transpadana in collaborazione con la Camera di Commercio di Trieste, con l’obiettivo di capire quali siano le esigenze degli imprenditori italiani, ma anche stranieri, veri utilizzatori delle infrastrutture ferroviarie, stradali e marittime.
Antonio Paoletti, presidente Transpadana, nel denunciare la mancata conclusione del tracciato Venezia – Trieste ha sottolineato che “questo vantaggio competitivo, dato dalla posizione geopolitica, va però sfruttato meglio, ad esempio, mettendo in rete tutti i nodi di trasporto presenti sul territorio regionale, attraverso un efficientamento dei collegamenti stradali e ferroviari. Quindi, non è sufficiente una “rete” basata su accordi e/o protocolli – ha affermato Paoletti – occorre lavorare veramente insieme verso obiettivi comuni e condivisi a livello di sistema”. 
Durante la Prima Sessione, Guido Piccoli dell’ALOT e moderatore dell’incontro, ha chiesto ai partecipanti “come abbiano posto all’interno della loro agenda politica il tema della logistica del trasporto e come le infrastrutture potranno essere integrate con i servizi del territorio”.
Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha sottolineato che “i trasporti e la logistica nazionali devono essere strettamente connessi con le indicazioni che arrivano a livello europeo: non c’è il bisogno di inventare strutture nuove, ma utilizzare meglio quelle già esistenti, che molto spesso sono sconnesse – ha affermato Serracchiani, usando una definizione di Renzo Piano – “Rammendando l’esistente”. La presidente della Regione ha inoltre spiegato che “i criteri con cui è stato identificato un numero limitato di progetti tiene conto della loro capacità di vedere applicati meccanismi finanziari come i project bond a sostegno del credito della Banca europea per gli Investimenti/Bei, lo strumento di garanzia sul finanziamento per i progetti della Rete transeuropea di trasporto (Lgtt, gestito sempre dalla Bei) o le strutture di finanziamento delle imprese. Inoltre, la focalizzazione è avvenuta su quei punti dove gli studi relativi ai corridoi di trasporto hanno indicato esservi una condizione tale per cui la Commissione e la Bei stessa potrebbero prossimamente concentrare il loro sostegno".
Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini ha accennato anche all’aspetto turistico dell’ampliamento delle infrastrutture. L’attenzione alle imprese è fondamentale ed è necessario partire dall’analisi di ciò che esiste ottimizzando gli investimenti futuri su interventi necessari, evitando doppioni fatti nel passato. Le azioni devono tenere in considerazione dell’ottimizzazione organizzativa esistente, effettuare interventi migliorativi di breve periodo e progettare interventi di lungo periodo.  
Secondo Antonio Cancian, Presidente e amministratore di RAM, non bisogna pensare solo ai possibili assi di collegamento tra nodi ma direttamente ai nodi stessi del nostro territorio, alle community portuali, come la città di Trieste.
Il primo a intervenire nella Seconda Sessione sul tema “Dai corridoi alla logistica: le esigenze del mercato” è stato Paolo Balistreri di Traspadana, seguito da Luigi Zanin che ha presentato il progetto Easyconnecting. L’architetto Giancarlo Leoni, responsabile del sistema portuale di Mantova ha portato l’esempio di clustering e perfetta organizzazione moving tra impresa e trasporto.
Danilo Stevanato dell’Agenzia Imprenditoriale Operatori Marittimi ha colto alcuni importanti segnali da parte del mercato, rilevando che la ricerca di nuove soluzioni da parte delle imprese manifatturiere e distributive si concentra sulla ricerca di soluzioni che permettano il contenimento dei costi operativi (reengineering dei processi aziendali), ed in particolare: centralizzare a livello europeo, nel caso delle imprese di maggiore dimensione con copertura internazionale, le attività a valore aggiunto; cercare soluzioni che uniscano la riduzione dei costi con la riduzione dell’impatto ambientale che in alcuni Paesi europei emerge come un fattore significativo di acquisizione di vantaggi competitivi per le imprese; fare un ampio uso delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione (ITC) e rispondere alle sfide logistiche poste dalle nuove modalità di vendita on-line (B2B e B2C) nelle quali viene di fatto saltata la fase di intermediazione commerciale.
Per Fabrizio Zerbini del Propeller Club di Trieste, la situazione delle strutture che riguardano più da vicino l’Italia, e il Nordest in particolare, è strettamente legata ai Porti dell’Alto Adriatico e, come per questi ultimi, sarà necessario stilare quanto prima la lista delle priorità per quanto riguarda le scelte e gli investimenti
Nelle conclusioni Zeno D’Agostino, Commissario dell’Autorità Portuale di Trieste, ha sottolineato di esser “convinto che vadano create nuove connessioni ma prima ottimizzate l’operatività e le infrastrutture all’interno del porto stesso, affinché cresca l’interesse dei potenziali clienti e aumentino di conseguenza del destinazioni servite”. In riferimento al Porto di Trieste, D’Agostino ha confermato la prossima approvazione del Piano regolatore portuale, rilevando come nei futuri sviluppi infrastrutturali vi sia una concreta presenza di finanza privata, cosa che non avviene in altre realtà portuali italiane.
 
Chiara Zarli