Approvata all’unanimità la delibera per la concessione demaniale marittima di 30 anni alla Siderurgica Triestina. L’atto consente alla Società di svolgere su una superficie di 325.502 mq attività di produzione siderurgica primaria; import-export di rinfuse solide e prodotti siderurgici; laminazioni di prodotti siderurgici piani, previo recupero ambientale e valorizzazione e riqualificazione dell’area.
“Premesso che la tutela dell’ambiente e delle persone è la nostra priorità – ha affermato il commissario Zeno D’Agostino – la  Ferriera nella sua conversione alle attività logistiche, sta portando molto traffico al porto, sia in entrata dal punto di vista marittimo sia in uscita dal punto di vista ferroviario. Nel 2015 Siderurgica Triestina ha movimentato più di 700 treni, con previsione di raddoppio per l’anno corrente.  Questo approccio è in linea con le nostre attività di sviluppo che prevedono maggior integrazione con le attività  industriali  all’interno dello scalo” .  “L’industria italiana  - ha concluso D’Agostino - “deve tornare sul mare dove ci sono una serie di fattori competitivi finora poco considerati che possono portare non solo nuovi  traffici, ma soprattutto sviluppo e occupazione. Queste linee però devono essere compatibili con la situazione ambientale della città e del porto. All’interno della concessione abbiamo messo tutta una serie di indicazioni su questi punti. Vigileremo con rigore. Il benessere dei triestini è primario”.
Presentata al Comitato anche la nuova Agenzia per il lavoro, che prevede una razionalizzazione ed una stabilizzazione della fornitura del lavoro temporaneo in porto. “Il tema del gigantismo navale  - ha illustrato il Segretario generale Sommariva - sta dando luogo ad esigenze di riorganizzazione del lavoro  che  necessitano di un organico più ampio per il soggetto deputato alla fornitura di lavoro temporaneo, secondo le modalità definite dall’art. 17 della legge 84/94 . Uno scalo come il nostro non può prescindere dal fatto che esista una grande variabilità nella richiesta di manodopera professionalizzata. La costituzione dell’Agenzia è in linea con le modalità di sviluppo della gestione del lavoro nei porti del Nord Europa”.
Del tutto innovative e sperimentali le sue modalità di costituzione. Per i primi 12 mesi, l’APT avrà la maggioranza assoluta dell’Agenzia per esplicita richiesta del Ministero dei Trasporti (a maggiore garanzia degli impegni assunti in termini di consistenza dell’organico ed in particolare dell’equilibrio fra giornate lavorate e quelle di mancato avviamento). A conclusione del primo anno, lo schema di governance prevede che  la partecipazione finanziaria dell’APT venga ritirata e il capitale sociale ripartito in parti uguali tra tutti i soci. Si costituirà a quel punto un Comitato di Sorveglianza, presieduto dall’ Autorità Portuale  con speciali poteri d’indirizzo.
L’avviso per recepire le manifestazioni  di interesse da parte delle imprese che secondo la legge potevano avere titolo di partecipare alla costituzione dell’Agenzia, ha dato risultati lusinghieri. Le adesioni sono state 16  e rappresentano la totalità delle imprese autorizzate e dei terminalisti. Il capitale sociale è stato individuato in 150 mila euro. “Una quota bassa per favorire la partecipazione delle piccole imprese presenti nel porto”  ha concluso Sommariva.
Concessione trentennale anche per la società che gestisce il Marina San Giusto. L’Autorità Portuale ha riconosciuto, gli investimenti effettuati dalla società concessionaria per riparare i danni causati dal fortunale del 2011, che aveva distrutto le opere di difesa a mare. I lavori sono stati eseguiti per un importo di 4 milioni di euro. E’ stata invece scorporata dalla concessione la palazzina servizi per la quale l’Agenzia del Demanio attende l’incameramento ai beni dello stato per l’anno 2024. Con tale soluzione è stato contemperato il riconoscimento dell’investimento privato e la tutela della proprietà statale dei beni demaniali.