La Commissione europea ha lanciato nei giorni scorsi una nuova iniziativa per migliorare le operazioni portuali e i collegamenti per il trasporto successivo in 319 porti marittimi lungo le coste europee. Le linee guida e le modifiche legislative proposte aiuteranno gli operatori portuali ad ammodernare servizi e infrastrutture fornendo loro anche maggiore autonomia finanziaria.

ll 74% delle merci arriva o parte dall’Europa via mare e un quinto di queste transita per soli tre porti: Rotterdam, Amburgo e Anversa. Questo squilibrio tra le prestazioni portuali comporta una congestione, con costi supplementari per caricatori, operatori di trasporto e consumatori. Le nuove proposte consentirebbero di risparmiare fino a 10 miliardi di EUR entro il 2030 e contribuirebbero a sviluppare nuovi collegamenti marittimi a corto raggio Siim Kallas, Vicepresidente della Commissione e Commissario per la mobilità e i trasporti, ha dichiarato: “I porti marittimi sono punti d’accesso vitali, che collegano i nostri corridoi di trasporto al resto del mondo. Possediamo alcune delle migliori infrastrutture portuali del mondo; occorre preservarle, ma siamo di fronte a forti difficoltà in termini di congestione, aumento del traffico e investimenti. Dobbiamo far sì che anche altri porti dispongano di infrastrutture dello stesso livello: con le proposte di oggi i servizi portuali d’Europa entreranno finalmente nel XXI secolo, attirando investimenti e creando occupazione proprio dove è più necessario”.

L’Europa conta in tutto 1.200 porti: la proposta riguarda 319 porti europei principali, che insieme possono creare una vera e propria rete portuale europea in grado di sostenere il mercato interno. Questi 319 porti figurano già in via prioritaria nelle proposte TEN-T (rete transeuropea di trasporto) della Commissione: 83 nella rete centrale, 236 nella rete globale. In Italia, i porti considerati principali sono ben 39 e fra questi il porto di Trieste e Monfalcone che, in una proiezione futura, dovrebbero configurarsi come elementi di un sistema unitario, insieme ai porti di San Giorgio di Nogaro, e successivamente con Capodistria. La sinergia fra questi porti consentirebbe di offrire un’unica struttura logistica con la possibilità di utilizzo alternato e indifferenziato delle banchine in essa operative. Un’operazione da ritenere possibile e praticabile anche se, con gli attuali livelli di traffico e di impostazione gestionale, prevalgono gli elementi di competizione rispetto a quelli aggregativi.

L’iniziativa della Commissione europea rientra nell’azione chiave sul trasporto marittimo che figura nell’Atto per il mercato unico II adottato nell’ottobre 2012; essa integra altre iniziative della Commissione, tra cui la futura direttiva sull’aggiudicazione dei contratti di concessione (che si applicheranno alle concessioni nei porti per quanto riguarda la movimentazione di merci e i terminali passeggeri) che istituisce procedure comuni e introduce maggiore trasparenza per assicurare procedure di aggiudicazione non discriminatorie. La procedura comprende una comunicazione che passa in rassegna la politica europea in materia portuale e annuncia otto azioni della Commissione e una proposta legislativa al Parlamento europeo e al Consiglio volta a introdurre le disposizioni legislative necessarie a conseguire gli obiettivi fissati. La proposta deve essere approvata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri prima di essere adottata secondo la procedura legislativa ordinaria.


Federica Zar