Ultimi giorni di apertura per "Nel mare dell'intimità. L'archeologia subacquea racconta l'Adriatico" aperta fino al prossimo martedì 1° maggio al Salone degli Incanti di Trieste. La mostra è curata da Rita Auriemma, Direttore del Servizio catalogazione, formazione e ricerca dell'ERPAC che l'ha organizzata insieme al Comune di Trieste - Assessorato alla Cultura e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e numerosi altri partner italiani e stranieri. 

L'esposizione non sarà prorogata. Aperture speciali in occasione delle imminenti giornate festive (mercoledì 25 aprile e martedì 1 maggio con orario 10-19) ed eventi potranno essere l’occasione, per chi non l’ha ancora visitata, di andare alla scoperta delle tante storie che il nostro mare Adriatico ci restituisce. La mostra sarà aperta eccezionalmente anche lunedì 30 aprile (ore 10-19).

Ricco il calendario di eventi collaterali che da fine dicembre ad oggi ha messo a segno quasi trenta incontri e che anche quest'ultima settimana offre al pubblico numerosi appuntamenti. Giovedì 26 aprile alle ore 18 il Circolo Istria di Trieste presenterà alcuni volumi nel corso di "Un mare di libri". Sabato 28 e domenica 29 aprile sono in programma le ultime visite guidate gratuite delle ore 11. Sempre domenica 29 aprile alle 15, per i più piccoli dai 6 ai 10 anni, laboratorio ludo-didattico: attraverso la costruzione creativa di oggetti e prototipi, con materiali semplici e di recupero, i piccoli esploratori dell'archeologia subacquea potranno immergersi nel mondo sottomarino in modo divertente e adatto alla loro età. Visite e laboratori sono curati dall'Immaginario Scientifico, sono gratuiti e non necessitano di prenotazione. Il calendario degli eventi collaterali si chiude domenica 29 aprile alle ore 11 al Salone degli Incanti con “Canto sul mare. Le genti dell’Adriatico cantano il loro mare" a cura dell'Ensemble Vocale Femminile Il Focolare, che proporrà una "fotografia canora" delle memorie delle genti che nei secoli hanno solcato l'Adriatico. Ecco allora che risuonerà una tipica kantada greca e, risalendo, canti salentini e abruzzesi cui farà eco un canto marchigiano; un salto sulla riva opposta per esaltare le bellezze di Zara e passare poi alle calme acque della laguna veneta e di Grado e chiudere con l’amata canzone triestina “Marinaresca”.