Perché scegliere proprio Trieste per allestire la mostra "Nel mare dell'intimità"? Crocevia d’Europa, intimo seno dell'Adriatico, punto d’incontro ideale tra due assi perpendicolari, il capoluogo del Friuli Venezia Giulia segna da un lato il passaggio da Occidente a Oriente, dall’altro quello tra nord e sud, tra Mitteleuropa e Mediterraneo. È impressionante pensare a quanti popoli, dall’antichità a oggi, hanno navigato questo specchio d’acqua che Predrag Matvejević, nella sua opera più famosa Breviario Mediterraneo, definisce "il mare dell’intimità». A questa poetica definizione si ispira infatti il titolo della mostra, dedicata alla memoria dello scrittore slavo. Nato a Mostar da padre russo e madre bosniaca, Matvejević visse in Jugoslavia fino allo scoppio della guerra negli anni Novanta. In seguito si trasferì in Francia e in Italia. L’intellettuale triestino Giorgio Pressburger di lui scrisse che durante quegli anni d’esilio «si aggirava tra Venezia, Trieste e Zagabria spaesato (…) poiché il suo mondo, la sua letteratura multilingue, la sua vita multilingue stavano andando a pezzi». Ed è a Zagabria che Matvejević è scomparso, il 2 febbraio 2017.