Sono sei le criticità relative al progetto Venice Cruise 2.0 per lo spostamento del terminal crociere in bocca di porto di Lido, emerse durante la Conferenza dei servizi del 14 novembre scorso. alla quale hanno partecipato, oltre all'Autorità Portuale di Venezia, anche Capitaneria di Porto, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, Comune di Cavallino Treporti, Dogane, Polizia di Frontiera, i rappresentanti degli Agenti e Mediatori marittimi e dei Servizi tecnico-nautici (ormeggio, pilotaggio, rimorchio) e Venezia Terminal Passeggeri.
I primi problemi, che al momento appaiono difficilmente superabili, riguardano: l'aumento di rischio di naufragio e terrorismo connaturati al posizionamento del terminal e al sistema di trasferimento merci e passeggeri lungo il canale della Giudecca e il Bacino di S.Marco; l’impatto occupazionale che si tradurrebbe  nella perdita di qualche migliaio di posti di lavoro a causa della previsione di gestire non più di 5 degli 8 accosti oggi garantiti in Marittima.
Un'altra criticità riguarda l’aumento dei costi -  oltre che per i maggiori servizi dovuti da Dogana, Finanza, Polizia di Frontiera, ecc – di gestione del doppio terminal che rischia di mettere fuori mercato il porto crociere come home port degradandolo a mero porto di transito con tutti i temuti e paradossali effetti negativi di impatto sul turismo, trasformando i suoi utenti in visitatori “mordi e fuggi”.
Si è rilevato, inoltre, che la necessaria organizzazione di maggiori servizi in loco (Dogana, Finanza, Polizia di Frontiera, ecc) richiederebbe un diretto e importante coinvolgimento del comune di Cavallino Treporti.
In sede di Conferenza è stato infine riferito che molte delle suddette valutazioni sono state avanzate anche a nome delle Compagnie di Navigazione per tramite dell'Associazione europea di categoria CLIA (Cruise Line International Association).

FONTE: Autorità Portuale di Venezia