Un cambiamento radicale rivoluzionerà il Marina San Giusto, trasformandolo nel Mega Yacht Port di Trieste.
La realizzazione della diga palificata a protezione del bacino a fianco del Salone degli Incanti permetterà al marina giuliano di accogliere contemporaneamente fino a 13 superyacht dai 70 ai 30 mt. di lunghezza in un ormeggio comodo e sicuro nel cuore della città. Anche i servizi di banchina diventeranno eccellenti: sui moli saranno applicati dei parabordi fissi e degli erogatori di servizi di ultima generazione per la fornitura dell’acqua ed elettricità. Al fine di rendere ancor più confortevole la situazione è già operativa la copertura WiFi nell’intera area della Marina San Giusto e l’assistenza all’ormeggio con personale qualificato 24 ore su 24, videosorveglianza e servizi igienico-sanitari. È inoltre prevista la realizzazione di un nuovo impianto di carburanti al servizio della nautica, l’unico nel porto di Trieste. Sul molo Pescheria sarà costruito un nuovo edificio nel quale verrà ospitata la direzione del Mega Yacht Port ed alcune attività commerciali di settore.

La presentazione del progetto di rinnovamento e ampliamento del Marina San Giusto ha offerto lo spunto per affrontare un tema più ampio, legato allo sviluppo turistico legato alla nautica da diporto in un incontro dal titolo “5 nuove stelle per una Trieste più europea” in cui sono intervenuti alcuni esponenti della politica cittadina, Italo Mariani, presidente della Marina e Marino Quaiat, amministratore delle officine navali Quaiat, il vice presidente della Provincia di Trieste dott. Godina ed il Presidnete della camera di Commercio dott. Paoletti, vice presidente nazionale dell’Assonautica.

"La prossima apertura del porto per megayacht rappresenta un’opportunità per avvicinare a Trieste un nuovo tipo di traffico marittimo, che comprenda sia navi private sia passeggeri, quello degli yacht di lusso - ha affermato il Presidente del Marina San Giusto, cav. Italo Mariani -. Ma non solo, l’apertura del Marina a questo tipo di imbarcazioni è un’occasione per potenziare anche i settori coinvolti nel carenaggio, avviando così delle attività lavorative non legate esclusivamente alla stagione estiva ma operanti durante l’intero corso dell’anno".
"Lo stato dei lavori - ha dichiarato soddisfatto il Presidente del Marina - è a buon punto, siamo circa ai 2/3 dell’opera. Stimiamo di consegnare alla città il Marina rinnovato e ampliato entro febbraio 2011 per poter affrontare l’anno entrante con la possibilità di ospitare imbarcazioni dai 24 ai 60 metri".

L’espansione del Marina può portare in città una nuova fetta di turismo finora trascurata vista la ridotta disponibilità di strutture, quella del turismo nautico di lusso. Su quest’aspetto ha voluto porre l’accento Paolo Rovis, assessore al Turismo e allo Sviluppo Economico del Comune di Trieste. "Ogni località - ha affermato Rovis - ha le sue specificità che attraggono un determinato tipo di turismo. Trieste è una città che sta sviluppando una molteplicità di turismi: congressi, crociere, cultura, business costituiscono elementi attorno ai quali costruire il futuro. Il turismo nautico, e in particolar modo quello diportistico, rappresenta un tassello fondamentale su cui puntare, in quanto capace di generare ricadute su tutto il territorio, sia a livello economico che di immagine".
La nautica nella Venezia Giulia è sempre stato un settore turistico residuale, in quanto non si è mai posta l’attenzione su quest’opportunità. I lavori nel Marina costituiscono il primo intervento importante che viene fatto in quest’area (oltre a Porto San Rocco a Muggia) finalizzato ad ampliare l’offerta ricettiva per coloro che intendono transitare o soggiornare a Trieste. Il capoluogo giuliano, attraendo un target turistico di fascia alta - medio/alta, necessitava da tempo di un intervento di questo genere ed entità ed è per questo che il Comune si è reso disponibile ad appoggiare l’ampliamento del Marina San Giusto.

Sul turismo è intervenuto anche il vicepresidente della Provincia di Trieste Walter Godina, sostenendo la necessità di una sinergia tra il pubblico e privato che deve svilupparsi lungo tre direttrici principali: l’attrattività insita nel territorio, la capacità di costruire su di esso eventi utili a richiamare l’attenzione della gente e l’accessibilità, da garantire attraverso la creazione o il potenziamento delle infrastrutture. Il mare, in tal senso, costituisce una delle caratteristiche principali su cui puntare il futuro di Trieste.
"Ci sono, perciò, le potenzialità ma bisogna sfruttarle e farle conoscere - ha dichiarato il vicepresidente - ed è compito del pubblico porre in essere un indispensabile coordinamento fra le varie iniziative, erogando congiuntamente delle risorse per la promozione. Si tratta, inoltre, di rispolverare il distretto della nautica, distretto nato per riunire le varie realtà riguardanti la nautica e la cantieristica nella Venezia Giulia e in questi ultimi tempi passato in secondo piano. “È necessario che le autorità pubbliche inizino ad operare superando i limiti delle divisione derivanti dalle diverse forze politiche e dalla scala gerarchica, Regione - Provincia - Comune".

Il turismo dei megayacht rappresenta una ghiotta opportunità anche per le aziende che operano nel settore nautico. Il grande sviluppo della nautica da diporto nel Mediterraneo, con circa 2500 yacht che transitano all’anno e l’indotto prodotto dalla non operatività dell’equipaggio durante il periodo invernale hanno quasi imposto a Trieste di dotarsi di infrastrutture per poter ospitare il turismo nautico di lusso tutto l’anno. "Per poterlo accogliere, però, l’industria cantieristica nautica deve essere al passo con i tempi - ha ammonito Marino Quaiat, amministratore dell’omonima officina navale -. Negli ultimi anni si è evidenziata una maggiore richiesta di interventi qualificati per imbarcazioni di dimensione sempre maggiore: le industrie e gli artigiani di Trieste si trovano quindi sempre più spesso a far fronte a situazioni più complesse, che richiedono risorse economiche e strumenti di aggiornamento talvolta fuori dalla loro portata economica. Ecco perché, per aumentare la massa critica, vanno perseguite forme di aggregazione tra imprese sia di tipo associativo che consortile".

“Il turismo nautico – così il presidente della Camera di Commercio e di Assonautica Trieste Antonio Paoletti ha chiuso l’intervento – sta assumendo un trend di sviluppo di altissimo rilievo. L’Assonautica, anche attraverso il sostegno dell’Ente camerale, ha dunque il compito di valorizzare l’offerta delle strutture provinciali indirizzate al suo incremento in termini numerici e qualitativi. Intervenire su tutta la filiera del turismo nautico, la cosiddetta blue economy – dal settore agroalimentare, al secondario e al terziario – attraverso politiche adeguate serve a rafforzare la nostra posizione nei confronti dei competitor, specie di quelli dei Paesi emergenti sul Mediterraneo”.

Alberto Callegari





Protagonisti
Marina San Giusto