Jotun Italia acquisisce la produzione e la commercializzazione in esclusiva dei prodotti dedicati al settore yachting per l’Italia, per tutta l’area dell’ex Jugoslavia, la Svizzera, Malta e Montecarlo. Lo annuncia il fondatore e l’Amministratore delegato della società, Vittorio Pedicchio, evidenziando il grande successo ottenuto dall’azienda che farà dello stabilimento di Trieste l’unico hub logistico distributivo per il mercato italiano e per l’export, consentendo nuovi investimenti in innovazione (in particolare per lo sviluppo di vernici green) e nel potenziamento della rete vendita. Un risultato che va ad aggiungersi a quelli ottenuti per i Settori Marina e Protezione Industriale nei quali Jotun Italia è già leader di mercato.

Jotun Italia - afferma Pedicchio - ha saputo cogliere un’opportunità e grazie al supporto del Gruppo Jotun e ai risultati registrati lo scorso anno (nonostante la crisi che ha colpito duramente anche questo settore) è riuscita, rispetto al 2011, a incrementare significativamente la propria presenza nel campo della Protezione Industriale (+10,8%), anche grazie all’acquisizione di alcuni importanti progetti internazionali. Ciò ha consentito di compensare molta parte del calo di fatturato del settore Marina (-7,5%), dovuto alla mancanza di competitività dei cantieri italiani nei confronti di quelli orientali e al rinvio delle manutenzioni ordinarie e straordinarie da parte degli armatori. Negli altri business, in particolare quello del Mega Yacht, la situazione è rimasta stabile.

I ricavi delle vendite – afferma Vittorio Pedicchio – hanno registrato complessivamente un decremento del 3,4% rispetto all’anno precedente e il valore della produzione una diminuzione pari allo 0,3%. Il risultato operativo – continua l’ingegner Pedicchio – è comune migliorato grazie al recupero di marginalità sulle vendite e di efficienza sui costi operativi. Il costo del lavoro (l’organico della società a fine esercizio era di 39 persone alle quali si somma la rete degli agenti e distributori) è rimasto in linea con i valori dell’anno precedente (+0,4%). L’esercizio 2012 si è chiuso quindi con una perdita netta di 58.089 euro contro i 228.060 euro del 2011.
Certificata ISO 9001:2008, ISO 14.001 e OHSAS 18001, Jotun Italia ha effettuato investimenti per l’implementazione del nuovo software gestionale e per la formazione del personale, in materia di servizi al cliente, sicurezza sul lavoro, rispetto dell’ambiente (anche con l’obiettivo di sostituire entro il 2014 i pigmenti cromati con quelli organici e inorganici).

Questo nuovo posizionamento nel settore yachting – conclude Vittorio Pedicchio, rilevando che i primi quattro mesi dell’anno hanno già segnato un aumento del fatturato del 10% – ci consentirà di sviluppare una serie di azioni, in linea con quanto indicato dalla capogruppo, mirate all’incremento delle vendite, all’aumento dei prezzi al fine di recuperare marginalità, al rafforzamento della posizione in alcune aree geografiche e all’ottimizzazione della collaborazione con le altre società del Gruppo Jotun per consentire l’acquisizione di progetti internazionali.

Un approccio al mercato globale che ha portato all’acquisizione da MSC Containers di 15 carenaggi in Cina per un valore di 3 milioni di Dollari; a 4 carenaggi di petroliere della G. Bottiglieri Shipping Company effettuati in Cina e in Turchia; alla fornitura di antivegetativa high performance a navi porta rinfuse del Gruppo Augustea e all’acquisizione da Fincantieri 4 di costruzioni per Viking cruises del valore di circa 2,3 milioni di Euro. Nel settore Mega Yacht, da evidenziare la realizzazione del ciclo di carenaggio completo, presso Fincantieri a Trieste, di Al Said, il quarto panfilo più grande al mondo (lungo 155 metri) di proprietà della famiglia reale dell’Oman: i prodotti usati consentiranno un intervallo di carenaggio di 3 anni grazie all’innovativo sistema dell’antivegetativa Imperial (basata sul sililacrilate ad idrolisi), che garantisce efficienza anche sui consumi di carburante. Infine, le importanti commesse dalla Cimolai per il raddoppio del Canale di Panama e per il progetto Mose della Laguna di Venezia (quest’ultimo del valore di 2 milioni di Euro).


Fonte: Ufficio stampa Yacht




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