Credito d’imposta per far fronte al rincaro dei prezzi, in particolare di quelli petroliferi; estensione alle imprese del settore e alle loro cooperative di strumenti per favorire l’accesso al credito quali i Confidi; modalità di recupero dei punti di penalità assegnati ai possessori di licenza di pesca e ai comandanti dei peschereggi.
Sono alcune delle richieste per far fronte alla crisi che sta colpendo il comparto della pesca, emerse a Bologna nel corso di una riunione convocata dall’assessore regionale all’agricoltura ed economia ittica Tiberio Rabboni.

Ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati presenti Rabboni ha annunciato un prossimo incontro a Roma con il ministro Mario Catania il 16 febbraio. "Porterò l’esito della riunione al Ministro – ha detto Rabboni – e gli sottoporrò le proposte che abbiamo condiviso. Si tratta di misure necessarie, alcune delle quali da attivare con urgenza, per far fronte a una crisi del settore che si sta aggravando".

Tra le proposte su cui si è trovato l’accordo in Regione anche quella relativa al fermo biologico, con la richiesta di predisporre l’organizzazione del prossimo periodo di interruzione obbligatorio (luglio-settembre), individuando per tempo le risorse finanziarie e gli ammortizzatori sociali per il suo sostegno e definendo modalità e tempistiche in modo da renderlo maggiormente congruo con le esigenze dell’area dell’alto Adriatico.

Secondo i partecipanti va inoltre rivisto l’accordo multi regionale per consentire alle Regioni di impegnare le risorse inutilizzate del Fondo Europeo per la Pesca per finanziare la 'rottamazione' delle imbarcazioni.
Dall’incontro è infine emersa la richiesta di rendere immediatamente operativo il distretto di pesca "Alto Adriatico" con la partecipazione delle tre Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Ministero, apportando le opportune modifiche al decreto istitutivo del 23 febbraio 2010.

"Occorre rendere più efficiente la governance del distretto – ha spiegato Rabboni - attraverso un più stretto legame con il territorio e le rappresentanze imprenditoriali e dei pescatori. A tal fine chiediamo la costituzione di una Commissione Consultiva, composta dai rappresentanti delle Associazioni di categoria più rappresentative, per concertare le politiche di attuazione dell’area distrettuale, con particolare riferimento all’emanazione dei piani di gestione locali e alle peculiarità di un contesto fortemente segnato dal delta del Po".


Fonte: Ufficio stampa - Regione Emilia Romagna