Si terrà giovedì 16 febbraio al Ministero delle politiche agricole a Roma l’incontro per avviare il Distretto per la Pesca nell’Alto Adriatico, organismo che sarà interlocutore istituzionale per l’attività peschereccia in questo braccio di Mare. È la disponibilità data dal Ministro Mario Catania all’assessore regionale Franco Manzato, che gli ha consegnato il documento di richieste elaborato con il sistema peschereccio veneto, finalizzate a salvaguardare il comparto e a porre le basi per garantirgli un futuro.

Il problema della pesca appare oggi tra i più gravi nel contesto del settore primario veneto: gli operatori impegnati in questa attività millenaria, di tradizione e che fino a pochi lustri fa creava reddito e occupazione, incontrano difficoltà per la diminuzione del pescato, le regole comunitarie che impongono strumenti di pesca inadatti al tipo e alle dimensioni del patrimonio ittico Alto Adriatico, si stringono le regole, si ampliano gli obblighi, si appesantiscono costi, tasse, sanzioni per ogni tipo di infrazione, non vi sono risorse per facilitare l’abbandono dell’attività (per esempio con contributi per la rottamazione delle piccole imbarcazioni) da parte di chi vuole cambiare mestiere o rinunciarvi.

Oggi circa 350 pescatori delle marinerie di Chioggia e di Caorle, accompagnati dal consigliere regionale Lucio Tiozzo e da amministratori locali, hanno incontrato nuovamente Manzato e hanno accolto il ministro Catania all’esterno di Fieragricola di Verona per manifestare a lui e ai visitatori della rassegna la loro rabbia e il loro disagio, chiedendo l’avvio di iniziative che restituisca vitalità al settore. Manzato si è fatto interprete di questa volontà ed ha "inseguito" il Ministro finchè non ha potuto esprimergli le preoccupazioni del Veneto e le proposte per contribuire a rispondere ai problemi che i pescatori stanno vivendo. Il Ministro ha dato subito la propria disponibilità per "chiudere" la questione del Distretto Alto Adriatico e affrontare, anche con i tecnici del ministero, tutti i temi sul tappeto.


Fonte: Ufficio stampa - Regione Veneto