Ucina, Federturismo e Assomarinas per la "rianimazione" del comparto per il futuro della nautica italiana? Difficile far pronostici ma quel che è certo è che per la portualità turistica ci si attende almeno un altro biennio a tinte fosche.
A confermarlo i numeri dell’indagine conoscitiva presentata all’Assemblea Generale dell’Associazione Italiana Porti Turistici che si è tenuta a Rapallo proprio nella cornice storica e di grande valenza simbolica dello splendido Porto Turistico Internazionale della cittadina ligure.

Precipitano i consumi di carburante con un ulteriore -20% rispetto al 2010; un -20% che si aggiunge al -10% dello scorso anno per la vendita di accessori; ulteriore calo del 10% che va ad aggiungersi al -20% del 2010 nella vendita di attrezzature mentre, per quanto riguarda l’occupazione degli ormeggi stanziali, la situazione appare stagnante (n.d.r. in parziale controtendenza per i porti del Sud Italia) ma con un ulteriore decremento del 5% per i transiti che va a sommarsi alla riduzione del 10% già registrata nel 2010.

Negativo anche il dato sui rimessaggi per l’allontanamento di numerose unità oggi in disarmo e che ricercano altrove opportunità di ricovero di lungo periodo a basso prezzo in attesa dell’eventuale ripresa del mercato. Una situazione complessa e difficile, dunque, sulla quale il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio ha testualmente affermato che "Solo una nuova politica economica concretamente mirata alla ripresa e che passi "in primis" per la risoluzione del contenzioso sulla retroattività dei canoni demaniali - posizione ribadita al ministero dell’Economia anche dal presidente di UCINA Anton Albertoni - potrà sottrarre alla probabile asfissia le imprese portuali turistiche oggi già all’affanno per l’ulteriore aggravio dell’IVA che, oltre a tutto, incrementerà lo svantaggio competitivo dei nostri porti rispetto a quelli dell’area euro mediterranea".

Così il presidente di Assomarinas che ha tra l’altro ricordato come i 50.000 nuovi ormeggi in corso di realizzazione dovranno prudentemente confrontarsi con un drastico ripensamento delle abitudini di consumo dell’utenza che mai prima ad oggi si era dimostrato così diffuso e profondo a livello europeo. Se ciò non bastasse "Dobbiamo far capire alla politica e al mondo della comunicazione - ha testualmente affermato il Presidente di UCINA - che la nautica è oggi un comparto economico sano e virtuoso che si è sempre finanziato con capitali privati senza l’aiuto di alcun governo e che , per la sua produzione, resta un incontestabile vanto del Made in Italy nel mondo". L’assemblea di ASSOMARINAS è stata anche l’occasione per rafforzare l’alleanza con Federturismo Confindustria. Nel suo intervento il neoeletto presidente Renzo Iorio ha vigorosamente sottolineato come l’importanza degli investimenti privati nella portualità turistica rappresentino un imprescindibile fattore di attrattività turistica ad integrazione della filiera dei servizi turistici del Paese "In un contesto economico - ha aggiunto - che dovrà inevitabilmente crescere attraverso una gamma di opzioni sempre più vasta e diversificata”.


Fonte: Ufficio stampa - Assomarinas