"Una istituzione di tale rilevanza trova finalmente una sede prestigiosa nella città della pesca adriatica per eccellenza. Chioggia, dove ha sede anche uno dei maggiori mercati ittici del mediterraneo, potrà trovare in questo museo anche lo spirito per guardare al futuro, suo e del settore, con rinnovata volontà". Lo ha detto l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato, che proprio a Chioggia ha inaugurato a Palazzo Grassi, assieme al Rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria e al Commissario del Comune, il Museo di Zoologia Adriatica dedicato a Giuseppe Olivi, clodiense, uno dei maggiori naturalisti del ‘700.

L’allestimento museale, basato sull’unica collezione storica esistente di organismi marini dell’Adriatico (i reperti sono stati raccolti tra la seconda metà dell’Ottocento e la seconda Guerra Mondiale), è stato sostenuto con il finanziamento accordato dalla Regione al Progetto Clodia, iniziativa triennale presentata dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e sostenuto esternamente dal Comune di Chioggia e da Legapesca. Il progetto propone interventi di ricerca e di formazione. Nell’ambito delle attività mirate all’educazione e alla divulgazione ambientale, "Clodia" ha previsto appunto l’allestimento del museo, a partire dalla collezione storica di Zoologia Marina dell’Università di Padova.

La realizzazione del museo è stata curata dalla prof. Maria Rasotto, affiancata da Nicole Chimento e Elisa Cenci, laureate in Biologia Marina proprio a Chioggia e oggi borsiste nell’ambito del progetto. Le strutture museali sono state progettate da Annabianca Compostella, dello Studio Architetti Veneti di Bassano del Grappa, mentre l’allestimento grafico (pannelli espositivi, postazioni interattive, libri, depliant, ecc.) è stato ideato e realizzato dall’Ufficio Relazioni Pubbliche dell’Università di Padova.

La collezione è composta da oltre un migliaio di preparati, rappresentativi dei diversi raggruppamenti di organismi animali presenti negli ambienti lagunari e marini dell’Alto Adriatico, cui si è aggiunto nel 2004 uno splendido esemplare di squalo elefante pescato dalla marineria clodiense. Si tratta della più completa esposizione sulla fauna e sugli ecosistemi dell’Alto Adriatico, che propone anche tecnologie multimediali e postazioni interattive per conoscere l’ambiente marino e i problemi della sua tutela. Sono previste l’organizzazione di visite guidate e attività didattiche, sezioni speciali sulla storia degli studi naturalistici e sulle tradizioni legate alla pesca, mostre tematiche per l’approfondimento di argomenti specifici.


Fonte: Ufficio stampa - Regione Veneto