Il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani ha presentato a Udine, nel Palazzo dell'Amministrazione, la Carta batimetrica della Laguna di Marano e Grado.

Si tratta del risultato di un anno e mezzo di accurati rilevamenti sull'ambiente lagunare effettuati dal personale dell'Autorità di Bacino del Friuli Venezia Giulia, del Gruppo di ricerca costiera del dipartimento di Geoscienze dell'Università di Trieste, del Commissario delegato per l'Emergenza Socio-Economica Ambientale nella Laguna di Marano e Grado, e dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.
"Questa Carta rappresenta - ha commentato Ciriani - una fotografia aggiornata e precisa della Laguna, volta a consentire a chi possiede responsabilità scientifiche e istituzionali, di disporre di un efficace strumento per la conoscenza del territorio e in particolare dell'ambiente umido".

Il vicepresidente ha ringraziato le realtà che hanno collaborato per comporre la carta, realizzata con rigore scientifico per monitorare esattamente l'ambiente lagunare, e aggiornare i dati sui quali si basano tuttora gli interventi nell'area considerata.
La carta batimetrica di riferimento era infatti fino ad oggi quella realizzata nel 1966 dall'allora direttore dell'Ufficio Idrico del Magistrato alle Acque, ing. Livio Dorigo. Il lavoro di misurazione delle profondità delle acque lagunari era iniziato da parte di Dorigo nel 1938.

Nel frattempo, hanno specificato il Commissario delegato Gianni Menchini, il Commissario dell'Autorità di Bacino Regionale del FVG Renato Villalta, e il direttore del dipartimento di Geoscienze dell'ateneo triestino Giorgio Fontolan, lo scenario dei fondali lagunari è cambiato, così come i profili costieri del litorale lagunare e delle isole che rappresentano il limite tra la Laguna e il mare Adriatico. Non solo, ma si sono evolute esponenzialmente le tecnologie di rilevamento e di calcolo.

Sono infatti stati compiuti settecento chilometri di profili batimetrici continui (misurazione della profondità e dell'andamento del fondale) per mezzo di ecoscandagli idrografici e di apparecchiature GPS per realizzare il rilievo delle piane di marea lagunari. Rilievi ad altissima risoluzione sono poi stati eseguiti in tutti i principali canali navigabili.

I risultati dei nuovi rilievi confrontati con i dati pregressi permetteranno di valutare l'evoluzione morfologica della Laguna negli ultimi cinquant'anni. E di dedurne un primo bilancio dei sedimenti, che potrà indirizzare le future strategie di conservazione e di pianificazione dell'area. Acquisiti questi elementi di ricerca, secondo Ciriani spetta ora alla Regione avviare le azioni volte alla gestione della Laguna. L'auspicio con il quale il vicepresidente ha concluso è che nel 2011 possano essere avviati i tanto attesi interventi in laguna e sui canali.

Il prossimo anno verrà completata la campagna di misurazione della portata e del trasporto solido alle tre bocche principali di collegamento delle acque dalla Laguna al mare (Grado, Lignano, Porto Buso) al fine di conoscere i meccanismi che regolano lo scambio idrico e sedimentario tra la Laguna e il mare.

Ciò consentirà di perfezionare il modello idrodinamico della Laguna, e di completare la progettazione delle prossime casse di colmata. Quindi di passare alla realizzazione delle strutture di contenimento dei sedimenti provenienti dai dragaggi lagunari. Alla presentazione è intervenuto il consigliere regionale Paride Cargnelutti per rilevare come la Laguna sia al centro di un'attenzione progettuale voluta dalla Regione e che considera l'uomo quale protagonista del territorio.


Fonte: Ufficio stampa - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Udine, 21 dicembre 2010