Sacchetta, Trieste

LA PASSIONE HA ORIGINI LONTANE

Che siano addossate l’una all’altra in Sacchetta a Trieste o sparse nel golfo da Muggia al Villaggio del Pescatore, le società veliche, i circoli nautici e le società remiere sono di casa in questo golfo.

Il nucleo originario del canottaggio in Friuli Venezia Giulia sorge proprio a Trieste, sotto l’impero austroungarico, con la Società Ginnastica Triestina nel 1863 e il Circolo Canottieri Saturnia (inizialmente denominato “Hansa”) l’anno successivo. In seguito, nascono la Società Canottieri Adria e la Canottieri Trieste. Ma le gare remiere a Trieste sono testimoniate addirittura in una stampa ottocentesca che illustra l’arrivo di una regata a remi femminile svoltasi il 2 giugno 1832 in occasione della visita dell’Imperatore Francesco I.

Con l’inizio del Novecento, il movimento si estende alla zona di Barcola con la Società Nautica Nettuno e con il Circolo Marina Mercantile Nazario Sauro. Ma è con gli anni ’20 che lo sport remiero si diffonfe in gran parte della regione. A Monfalcone i “cantierini” istituiscono la Canottieri Timavo, diventata negli anni un punto di riferimento per l’ambiente nautico della provincia di Gorizia.

Alla fine dell’Ottocento risalgono anche i primi circoli velici e Trieste vanta la più antica società velica dell’Adriatico, lo Yacht Club Adriaco (1903), cui seguono la sezione della Lega Navale Italiana (1919), la Triestina della Vela (1923), la Società Velica di Barcola e Grignano (1968), nonché numerose società nate dopo l’Esodo dall’Istria sul nostro territorio. Fra queste, il Club Nautico Pietas Julia nasce il 14 agosto 1886 a Pola, da cui prende l’antico nome latino ed è quindi uno dei più antichi circoli nautici italiani. Si dedica agli sport della voga e della vela, ma la chiara connotazione filo italiana lo rende inviso alle autorità austriache, cui queste terre appartenevano. Il secondo conflitto mondiale segna la storia della Società: durante una manifestazione sportiva organizzata davanti la sezione velica di Vergarolla, l'esplosione improvvisa di numerose mine provoca una strage. Pochi mesi dopo, il 21 gennaio 1947, la Pietas Julia ammaina il glorioso guidone. Pur nella drammatica situazione, un gruppetto di soci fedelissimi riesce a far giungere fortunosamente a Trieste, gli armi e pochi altri effetti della Società. E il 13 giugno 1948 a Marina Nuova di Panzano (Monfalcone), la Pietas Julia riprende ufficialmente vita, per trasferirsi nel 1961 nella baia di Sistiana, che la ospita ancora oggi.

Una storia simile a quella della Società Nautica Giacinto Pullino: la Guerra costringe i suoi soci ad abbandonare Isola d’Istria a seguito delle persecuzioni titine contro la popolazione italiana. Trovano rifugio a Trieste, portando lo spirito societario con loro, e restarono ospiti per quasi vent’anni della Ginnastica, dell’Adria e della Nazario Sauro. Solo nel ’68, infatti, si stabiliscono nell’attuale sede a Muggia.