Con quasi 430 mila container movimentati nel 2012 lo scalo di Venezia si conferma al secondo posto tra i porti dell’Alto Adriatico, dopo Capodistria. Si tratto di un risultato positivo soprattutto se letto all’interno di uno scenario molto critico per tutti i traffici a livello mondiale.

I porti del Napa (Venezia, Trieste, Ravenna, Capodistria e Fiume) hanno invece raggiunto complessivamente i 1.8 milioni di TEU e 118.7 milioni di tonnellate di merce, un ottimo risultato che ha quadruplicato la movimentazione rispetto al 2004 e che sottolinea ancora una volta come il “fare sistema” sia la strategia vincente per mantenere e attirare nuovi traffici.

I dati consuntivi per l’anno 2012 dello scalo lagunare mostrano quindi un leggero calo (-3.6%) nel tonnellaggio complessivo – in linea con i principali scali mondiali - e un sostanziale mantenimento dei traffici di rinfuse liquide e solide con picchi positivi nella movimentazione di petrolio grezzo (+4.6%), carbone (+50%) e minerali (+3.1%). La gestione dei prodotti siderurgici e dei project cargo (carichi eccezionali) di cui il porto di Venezia – grazie alla particolare configurazione delle banchine e alle professionalità esistenti - detiene l’esclusività del trasporto nell’alto adriatico fanno segnare un +1.5%.

I passeggeri hanno invece risentito della crisi dell’economia greca che ha comportato l’arrivo di un minor numero di navi traghetto (-108%), sostanzialmente stabili invece i passeggeri crocieristi (-2.1%).

Gli ultimi tre mesi (ottobre/dicembre2012) hanno mostrato dati incoraggianti: una crescita del +10,4% del tonnellaggio complessivo delle merci, +18.6% per le rinfuse liquide e +26.6% le rinfuse solide, bene le rinfuse siderurgiche (+32,7%), +88% il petrolio grezzo, +55% il carbone, +130% i cereali.
Segnali positivi anche in attesa della certificazione dei nuovi pescaggi prevista per inizio marzo e alcune disposizione in merito alla navigazione notturna.

Fonte: Autorità Portuale di Venezia