U.N Ro-Ro conferma dopo 30 anni di forte collaborazione con Trieste che intende investire ancora sullo scalo giuliano, incrementando ulteriormente i propri traffici, per far diventare Trieste il principale hub della Turchia in Europa.
Se da un lato la soluzione definitiva per raggiungere tale risultato sarebbe la realizzazione del nuovo terminal traghetti nell'area ex Aquila, che consentirebbe la migliore soluzione logistica e di impatto sulla città, dall'altro Autorità Portuale e Comune di Trieste intendono intervenire nell'immediato per trovare una soluzione condivisa con gli operatori turchi, per evitare che si verifichino ulteriori casi blocco della viabilità cittadina dovuta alle file di Tir turchi in attesa di imbarco.
Con questo obiettivo si è riunito questa mattina nella Torre del Lloyd il tavolo di lavoro tra gli armatori turchi dell’Autostrada del Mare, la U.N Ro-Ro di Istanbul e l’Autorità Portuale, il Comune di Trieste, l'Uffico delle Dogane, la Camera di Commercio e il Terminal di Fernetti.
Sedat Gumusoglu, amministratore delegato della U.N Ro-Ro, il direttore commerciale Fuat Pamukcu, e il presidente dell’Associazione Internazionale degli Autotrasportatori Turchi, assieme a Enrico Samer, presidente della Samer & Co. Shipping, hanno incontrato questa mattina il presidente dell’Autorità Portuale, Marina Monassi, quello del Terminal di Fernetti, Giorgio Maranzana, l'assessore comunale Fabio Omero, Walter Stanissa della giunta camerale e il direttore dell'Ufficio delle Dogane di Trieste, Antonio Di Noto.
Un incontro di fondamentale importanza per garantire continuità e crescita alla principale autostrada del mare del Mediterraneo, in un periodo in cui le linee navali dirette su Tolone (Francia), la via su strada attraverso la penisola balcanica e la concorrenza di altri scali della penisola si fanno sentire sempre più pesantemente.
Sul tavolo le criticità da superare per garantire un regolare e fluido imbarco e sbarco dei Tir dai traghetti. Su questo fronte protagonista il cosiddetto “Progetto Fernetti” che vedrà, nell’arco di qualche mese, passare da 30 mila a 140 mila i Tir in transito e sosta a Fernetti. Il tutto gestito da un
sistema informatico che consentirà il trasferimento del camion in attesa di imbarco in maniera contingentata, all’arrivo del traghetto, con procedure controllate e in grado di non provocare situazioni di criticità nella viabilità cittadina e ai varchi portuali, garantendo al contempo un miglior servizio offerto alle case camionistiche. Un progetto che va ora condiviso dagli armatori con le associazioni internazionali dei camionisti che gestiscono l'operatività del servizio. A fianco del progetto un ulteriore intervento per decongestionare l'area portuale sarà l'attivazione di un treno semi-trailer da 12-20 mila unità all'anno verso il Lussemburgo.

 

Fonte:Redazione Trieste Economica