Approvato nelle scorse settimane in via definitiva dalla Giunta Tondo il disegno di legge sulla portualità di competenza regionale, l'assessore alle Infrastrutture Riccardo Riccardi ha ritenuto opportuno incontrare ad Udine le rappresentanze sindacali regionali di categoria per approfondire alcuni specifici aspetti del nuovo provvedimento che, ha ricordato, a breve inizierà il suo percorso di valutazione nell'ambito della IV Commissione consiliare prima di approdare all'esame dell'Aula.

Anche su sollecitazione delle sigle sindacali presenti alla riunione (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti ed Ugl Trasporti), Riccardi ha ribadito sia che il ddl non mette assolutamente in dubbio alcuna normativa di tutela delle condizioni di lavoro nei contesti portuali di Monfalcone e Porto Nogaro sia che, di fatto, la nuova normativa, fissando competenze e governance dei due scali, riordina e snellisce procedure ed iter di approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione rispetto a quanto indicato dalla legislazione nazionale di riferimento (la legge 84 del 1994).

"Il ddl regionale è uno strumento leggero - ha sottolineato Riccardi - che peraltro ha ritenuto di recepire al suo interno alcune delle disposizioni della legge nazionale, conciliando così la delega di funzioni attribuite dallo Stato alla Regione al mantenimento di norme e regole più generali, riguardanti ad esempio il mercato del lavoro e l'organizzazione del lavoro".

Il testo (che comunque sarà ulteriormente valutato da Regione e Ministero, per evitare dannose successive impugnazioni da parte dello Stato, ha osservato l'assessore) stabilisce in particolare "una forte collaborazione tra gli scali di Monfalcone e Porto Nogaro con i rispettivi territori, una sinergia che trova applicazione con lo strumento dell'intesa con l'ente locale sul progetto di Piano regolatore portuale e con la presenza dell'Amministrazione municipale ai lavori della Commissione consultiva fissata nel ddl". Guardano con favore a questa nuova norma regionale, è stato affermato, sia Cisl che Uil, mentre Cgil ed Ugl hanno confermato che a breve saranno inviate agli uffici regionali alcune specifiche osservazioni.