L’Autorità Portuale di Venezia ha intrapreso l’iter per diventare un porto certificato ISO 14001.
Superato già il primo step, in autunno si chiuderà l’iter per ottenere la certificazione che attesta gli standard ambientali entro i quali un’organizzazione debba operare per essere "green". La certificazione non è obbligatoria, ma è frutto della scelta volontaria dell’Autorità Portuale di Venezia che ha deciso di stabilire, attuare e mantenere attivo il proprio sistema di gestione ambientale.

Nell’ambito della cooperazione tra i porti Adriatici italiani e sloveni per la tutela dell’abiente, è attivo il progetto SAFEPORT (con un co-finanziamento pari a 2.7 milioni di Euro complessivi) che si pone l’obbiettivo di promuovere e applicare, per la prima volta, una logica di sistema tra i porti dell’alto Adriatico sul tema della sicurezza in ambito portuale.
Si tratta di realizzare una serie di attività congiunte volte a migliorare la prevenzione e la gestione dei rischi industriali ed ambientali nelle aree portuali italiane e slovenee.

Il programma individua come priorità la tematica Ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile, al fine di rafforzare la tutela dell’ambiente contro i rischi naturali e tecnologici e l’inquinamento.
A partire dalle esigenze che hanno portato alla definizione dell’idea progettuale e dalle necessità espresse dal programma operativo, i partner hanno scelto di affrontare le problematiche seguenti:

1. le emergenze e degli incidenti rilevanti in ambito portuale (rischio industriale);
2. il contenimento dell’inquinamento atmosferico derivante dal compendio navale e logistico portuale (rischio ambientale);
3. i rischi e gli effetti prodotti dallo sversamento in mare di merci pericolose o sostanze inquinanti;
4. la carenza e la disomogeneità dei dati relativi agli infortuni sul lavoro in ambito portuale;
5. i rischi derivanti dalla movimentazione di merci pericolose nei porti.

Per il settore crocieristico inoltre è in atto un programma di ricerca sul monitoraggio e il controllo delle emissioni sonore indotte dalle navi in ormeggio nello scalo lagunare. Lo studio, effettuato in collaborazione con il dipartimento di Fisica tecnica dell’Università di Padova e prevede il completamento del monitoraggio e il controllo delle emissioni sonore indotte dalle navi nel Porto di Venezia.

La ricerca riprende e completa quanto già co-finanziato dall’Unione Europea (progetto Eco.Port attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR), che ha consentito di effettuare una mappatura acustica delle navi, di analizzarne le criticità e di fornire gli elementi utili per la futuro decreto attuativo per le infrastrutture portuali. Tali evidenze sono state condivise con Arpav e Ministero dell'Ambiente.

Per il monitoraggio verranno utilizzati i descrittori acustici identificati nel progetto Eco.Port grazie all’uso di tecnologie innovative e sistemi di analisi che hanno portato alla costituzione di un modello previsionale sulla base della stagionalità degli ormeggi. È importante segnalare che le innovative tecniche di caratterizzazione acustica sono state messe a punto specificamente per il porto di Venezia e hanno riscosso un notevole interesse nel settore della metrologia acustica e del controllo dell'inquinamento acustico del territorio e sono state oggetto di pubblicazioni scientifiche nazionali ed internazionali.

A queste novità si aggiungono le altre azioni dell’Autorità Portuale di Venezia per favorire la sostenibilità ambientale e antropica del turismo crocieristico in particolare ricordiamo che dal febbraio 2010 l’APV ha siglato con ENEL un protocollo d’intesa per la dislocazione nelle banchine del porto turistico del sistema di alimentazione elettrica delle navi attraccate denominato "Cold Ironing".

L’alimentazione elettrica della nave durante la sosta in porto attraverso la connessione con il sistema da terra e lo spegnimento dei motori ausiliari di bordo consente di abbattere sensibilmente le Emissioni locali e climalteranti (Riduzione di oltre il 30% delle emissioni di CO2 e di oltre il 95% di NOx) e particolato e di eliminare l’Inquinamento acustico.
L’accordo con Enel si inserisce in una serie di iniziative che l’Autorità Portuale di Venezia sta portando avanti da diversi anni - denominate Porto Verde - atte a tutelare l’area portuale e soprattutto l’intero sistema lagunare. Venezia punta oggi a diventare il primo scalo "carbon neutral", un programma ambizioso che oltre al cold ironing prevede la progettazione di impianti fotovoltaici a Marittima e un piano di riqualificazione del sistema energetico delle aree portuali per permettere non solo una riduzione dei costi energetici, ma anche rispondere alle esigenze espresse dal protocollo di Kyoto riducendo al minimo le emissioni nocive a vantaggio di tutta la città di Venezia.

In particolare l’intesa prevede:
Avvio di un tavolo congiunto per la realizzazione di un porto ambientalmente sostenibile.
Predisposizione del progetto di elettrificazione delle banchine per l’attracco di navi crociera.
Predisposizione di uno studio sulla mobilità interna di passeggeri e merci nel porto.
Realizzazione impianto fotovoltaico.
Predisposizione studio di impianti di illuminazione innovativi ad alta efficienza energetica, con tecnologia a LED.
Monitoraggio dei consumi del porto per la valutazione del potenziale efficientamento energetico.


Fonte: Ufficio stampa - Autorità Portuale di Venezia