La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha partecipato alla tavola rotonda "Venezia capitale della crocieristica adriatica" che si è svolta in occasione dell’inaugurazione del secondo lotto del Terminal Isonzo 2.

Presidente Zaccariotto: "la Provincia di Venezia punta al potenziamento delle infrastrutture veneziane, e il porto di Venezia è un punto focale per volumi e numero di scambi, sia sul fronte turistico, sia a livello industriale e commerciale. Pensiamo ad un potenziamento moderno, oggi diremmo "sostenibile", dove ingegneria, architettura, edilizia si trovano a dover mediare con le esigenze dell’ambiente (il nostro è bellissimo, delicato, e come tale va protetto), con le direttive europee, con i bisogni dei cittadini, sempre più informati ed esigenti, poco disposti a fare passare sulla testa decisioni che li riguardino. Oggi il porto sta contribuendo in modo sostanziale allo sviluppo del territorio veneziano - Veneto e Alto Adriatico. E per noi vuol dire una ricaduta positiva sul turismo e ovviamente anche sull’occupazione. In questo momento la provincia veneziana si trova dominata da due questioni chiave, da una forbice: da un lato un’economia che punta allo sviluppo, alla globalizzazione, sempre più proiettata ad un mercato fortemente internazionalizzato. Dall’altro un’economia locale in crisi.

La crisi: l’industria chimica di Porto Marghera oggi è agonizzante, con tante piccole e medie imprese costrette a chiudere. Un’economia che taglia: gli investimenti, il personale pur ricordando che a tutt’oggi ci sono 13 mila occupati,  i siti industriali (con conseguenti ricadute negative sull’indotto). E bilanci pubblici sempre più magri, che non riescono a sostenere questa crisi.
Bastano due cifre per riflettere: il pil della provincia di Venezia è calato in tre anni del 3,9 %, nei primi sei mesi di quest’anno abbiamo altre 2362 persone iscritte alle liste di mobilità.

Lo sviluppo: rispetto a questo scenario, che un amministratore locale non può che considerare nella sua completezza, il porto è una realtà strategica ed essenziale per l’economia veneziana, un’industria fiorente che viene potenziata perché finora ha funzionato egregiamente, raggiungendo gli obiettivi economici prefissati. Il porto è stato in questi anni un “polo produttivo” che ha creato benessere e cultura, e che oggi può contribuire ulteriormente al rilancio dell’economia locale e del lavoro.
Voglio ricordare qualche numero che fotografa perfettamente questo successo: nel 2010 la Venezia Terminal Passeggeri ha raggiunto il record di 2.075.175 passeggeri globali, pari ad una crescita del + 193,08 % rispetto al 1997. E i numeri sono dati oggettivi, a conferma della qualità dei servizi offerti dallo scalo lagunare, uno dei porti meglio organizzati del Mediterraneo. Per questo vorrei richiamare l’attenzione sul turismo, perché mi sembra sia il cuore, la missione del terminal Isonzo 2 che inauguriamo, ed è un settore per noi vincente, in assoluta controtendenza. Nella provincia veneziana registriamo ogni anno 33 milioni di arrivi, con 24 milioni di pernottamenti. Siamo la prima provincia d’Italia. Al punto che sul nostro Piano Strategico ci siamo permessi una battuta: se la Provincia di Venezia fosse una nazione, saremmo membri d’obbligo del G20 del turismo mondiale. É vero che possiamo proporre la bellezza dei nostri litorali, che si coniuga con servizi di accoglienza di elevata qualità (è della provincia di Venezia la migliore formazione del personale addetto al turismo e alla ristorazione) e sicurezza (noi ne abbiamo fatto una parte importante del nostro programma politico amministrativo). Ma abbiamo Venezia capoluogo, la riviera del Brenta, la magnifica Chioggia, i musei, i cibi e i prodotti tipici , i vini, l’arte del vetro, l’artigianato della pelle, potrei andare avanti per ore elencando la nostra eccellenza nota a livello mondiale. Questo è il nostro petrolio, in questa direzione abbiamo vantaggi competitivi che è difficile imitare, come è avvenuto purtroppo nel manifatturiero.

Stiamo puntando da tempo sulla promozione del turismo che riguarda anche una migliore viabilità del capoluogo e dell’intera provincia, il controllo sugli alberghi, il controllo sul commercio abusivo, la revisione di tutto il materiale a disposizione del turista e delle guide, puntiamo a dare della provincia veneziana un’immagine verde, con un paesaggio, una laguna, un ambiente sempre più rispettati, protetti.
Oggi non bastano più solo le spiagge attrezzate, con servizi funzionanti; le abbiamo già.
Il turista sceglie una località balneare perché sa che c’è un mare pulito. Sceglie una città per le bellezze artistiche nelle vicinanze. E vuole una città dove spostarsi sia semplice, usando il mezzo pubblico, impiegando tempi accettabili, quindi una viabilità all’altezza del nome per cui questa provincia è rinomata.

Abbiamo una terra percorsa dall’acqua che può proporre un nuovo tipo di turismo, un turismo slow, fatto di bicicletta, di barche, di passeggiate. Voglio ricordare la rete delle piste ciclabili che stiamo realizzando, perché oggi la bicicletta sta riscuotendo consensi fino a pochi anni fa impensabili e rappresenta un nuovo modo per visitare ed apprezzare l’ambiente.
Il progetto di riqualificazione del paesaggio fa parte di questo piano strategico: per noi la provincia veneziana è sinonimo di bellezza e di sostenibilità, conservazione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, che è anche una scelta etica, perché garantisce una vivibilità ed una qualità di vita a noi e ai nostri figli. Mi preme sottolineare che da quando ci siamo insediati nel 2009, abbiamo ottenuto dall’Europa circa 650 mila euro complessivamente solo per il settore turistico.

Questi soldi andranno a dare sostanza e ossigeno a due progetti in particolare.
Il primo riguarda “Venezia provincia Capitale verde d’Europa” che si pone il raggiungimento di standard ambientali di elevata qualità, incoraggiando le amministrazioni locali a perseguire obiettivi ambiziosi di miglioramento dell’ambiente e di sviluppo sostenibile, e a collaborare alla continuità delle rete ecologica.
Una prima via è l’adesione al Patto dei Sindaci, accordo europeo al quale abbiamo aderito lo scorso settembre, e che persegue l’obiettivo del “20.20.20”, diminuire del 20% le emissioni nell’atmosfera di Co2 entro il 2020. Un altro strumento realizzato a servizio dei comuni veneziani è il Manifesto delle Azioni, una serie di linee guida che in modo molto pratico aiutano gli amministratori nella pianificazione del territorio nel rispetto di standard ecologici elevati, dove il paesaggio diventa l’elemento centrale e qualificante dell’identità veneta.
Il secondo “Venezia provincia d’acqua” significa riconoscere nel Veneziano la centralità dell’elemento acqua (fiumi, mare e spiagge, laguna) e significa ridisegnare, dove serve, gli insediamenti antropici, riconsegnando al fronte marittimo, fluviale e lagunare una importanza che non può andar perduta. Avendo il merito e la capacità di trasformare zone compromesse e in disuso in sorgenti di benessere e di risorse di varia natura, turistiche, commerciali, produttive, di servizi di alta qualità, si potrà garantire un lavoro qualificato ai nostri concittadini e giovani veneziani".

Fonte: Comunicato Stampa - Provincia di Venezia