È stato inaugurato a Venezia martedì 26 aprile l'Anno Portuale di Venezia 2011.
Di seguito gli interventi di Renato Chisso, Marina Monassi e Giacomo Grandolfo.

Intervento dell’Assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture della Regione Veneto Renato Chisso

È giunto il tempo in cui la piena valorizzazione del posizionamento della nostra regione costituisce la chiave dello sviluppo che già ci sta portando fuori della crisi, per competere nel mondo.
Ora non si tratta più di fare le strade per far uscire i prodotti dalle nostre fabbriche, ora si tratta di collegarle all’Europa e ai mercati d’oltremare.
Si tratta di creare un sistema integrato, che può funzionare solamente in quanto tale che, per la rapida mobilità di passeggeri e merci, ci consenta di stare al passo con le società e le economie più avanzate. Un sistema integrato che deve comprendere dalla viabilità locale alle reti transeuropee, dai porti agli interporti, dall’alta velocità agli aeroporti.

Stiamo lavorando con il massimo impegno per potenziare il corridoio 1 e il corridoio 5, come, congiuntamente al Governo, ci stiamo ora battendo a Bruxelles per garantire al Veneto anche un’altra porta per l’Europa, ovvero per l’estensione del Corridoio Adriatico Baltico da Vienna verso Klagenfurt e Tarvisio, perché così raggiunga i nostri porti.

Il Veneto sta ritrovando la propria naturale base portuale, superando il paradosso di un territorio sul mare che viene alimentato dai porti del nord Europa, a scapito di ogni sana logica economica e di sostenibilità ambientale.

Il Porto di Venezia sta già cominciando a "capitalizzare" i benefici degli ingenti lavori pubblici di escavo dei canali d’accesso in corso di completamento.
Molti operatori del settore ormai non pensavano che avrebbero rivisto il ripristino dei fondali di massima accessibilità del porto.

Se l’avvio della nuova linea diretta per la Cina e la Corea dal terminal Vecon è indubbiamente la prova più significativa di ciò, bisogna anche far notare che, nelle attività propriamente logistico/portuali, la crisi sta per essere superata senza danni per l’occupazione.

Di questo dobbiamo riconoscere il merito in primis agli operatori, terminalisti, agenti marittimi, spedizionieri e autotrasportatori che hanno dimostrato capacità di rinnovare l’offerta di servizi in modo sempre più competitivo, nonché alle maestranze portuali che hanno fatto della professionalità il fattore vincente. Dobbiamo riconoscere il merito ad armatori veneti, di aver sfidato la crisi offrendo ai mercati la prima vera e propria "autostrada del mare" del Mediterraneo orientale, con il collegamento tra Venezia, la Siria e l’Egitto.

Sono questi i primi risultati che ci danno la conferma che per il Porto il futuro significa costruire una grande opportunità per una Portomarghera nuovamente funzionale all’intero sistema produttivo veneto e alle regioni centro europee.

Per quanto riguarda invece l’attività portuale legata alla crocieristica, Venezia sta divenendo il modello di riferimento per tutto il Mediterraneo.
Il costante trend di crescita del numero delle navi che approdano e dei passeggeri che si imbarcano rappresentano la misura del successo del lavoro svolto dalla società Venice Terminal Passeggeri.
La MSC, in particolare, ha posizionato lo scorso inverno in Laguna una propria nave dando così avvio anche ad una destagionalizzazione del settore.

Dell’ottimo stato della crocieristica in laguna non gode solo l’indotto locale, bensì l’intero sistema portuale adriatico. Venezia infatti, grazie anche all’aeroporto Marco Polo, è divenuta la Porta del Mediterraneo Orientale, generando riflessi positivi su realtà quali Ravenna e Capodistria, ed anche sui più lontani porti del Mar Nero.

Intervento del Presidente in carica del NAPA e Presidente dell'Autorità Portuale di Trieste Marina Monassi

Il bilancio del primo anno di attività dell’associazione NAPA è stato molto positivo e incoraggiante per gli sviluppi futuri.

L’anno che si è concluso, ha dimostrato la bontà della scelta strategica del NAPA basata sulla coopetizione, un mix di competizione e di cooperazione, a livello nazionale, europeo ed internazionale compiuta da tutti i porti dell’Alto Adriatico.

Le ragioni che hanno fatto associare i nostri porti nel NAPA sono oramai ben note a tutti: lo sviluppo delle inter-connessioni marittime, ferroviarie e stradali, la facilitazione dell’arrivo di passeggeri crocieristi, il potenziamento della sicurezza ambientale e dei sistemi di Information Technology. Grazie all’armonizzazione di politiche e attività comuni, i cinque porti intendono presentarsi insieme sul mercato internazionale come un unico grande scalo per la movimentazione delle merci e dei passeggeri, un'unica piattaforma logistica che gestisca i servizi dedicati ai mercati del Far East, del Mediterraneo Orientale e dell’Europa Centrale e Centro-orientale.

Intervento dell'Assessore ai Servizi Sociali con Deleghe ai Trasporti della Provincia di Venezia Giacomo Grandolfo

Il lavoro svolto da APV in sinergia con la provincia stessa ha consentito di avviare il processo di riconversione di alcune aree in disuso industriale (vedi Montefibre), attraverso le bonifiche finalizzate alla costruzione del novo terminal container. Opera, quest'ultima che avrà effetti positivi, anche sul fronte occupazionale, in quanto è previsto il re-impiego di una parte del personale di Montefibre, oggi in cassa integrazione.

Inoltre la provincia, come delegata del Ministero dell'Ambiente nelle procedure di autorizzazione per le bonifiche, potrà favorire l'avvio dei lavori di bonifica, accelerando i processi, così da rendere queste aree subito utilizzabili per i lavori di costruzione del nuovo terminal e quindi per la riconversione ad altre attività.

Tra i temi strategici che impongono una piena e fattiva collaborazione fra Enti, Autorità Portuale e Associazioni di categoria, vi è quello della connessione del porto di Venezia agli assi ferroviari principali e, quindi, all'interconnessione con l'AV/AC e il miglioramento della viabilità stradale a Marghera.

In piena collaborazione con l'Autorità Portuale sono state elaborate e recepite, nella relazione inviata a Italfer sul progetto preliminare AV/AC nella tratta Mestre - Portogruaro, specifiche osservazioni al fine di chiedere il recepimento della progettualità in corso per il collegamento, mediante una linea ferroviaria specifica, del nuovo terminal container con il "passante dei bivi" ed, in genere, per valorizzare e chiedere il recepimento, negli scenari e previsioni dei traffici merci su rotaia, della crescita registrata dal Porto di Venezia e delle progettualità, poste in atto dalla stessa, che prevedono un consistente aumento dei container movimentati.

Nella medesima relazione sono stati evidenziati i dati dei flussi passeggeri in arrivo e partenza dal Terminal Portuale, legati alla attività crocieristica in fortissima e continua espansione. Traffici e/o movimenti che debbono relazionarsi al centro intermodale, che sarà l'aeroporto Marco Polo, ma che non possono prescindere da interventi di potenziamento, messa in sicurezza e razionalizzazione dei flussi che debbono interessare anche la viabilità ordinaria su gomma.