Cade il muro del Porto Vecchio di Trieste, almeno quello mentale, che per decenni ha consentito di far degradare un’area di rilevanza strategica ed economica fondamentale per la città e per tutta la regione Friuli Venezia Giulia.

Con la concessione di 70 anni al gruppo Maltauro-Rizzani de Eccher dell’area fronte mare di 650 mila metri quadri, che si estende dalla Rive di Trieste a Barcola, si gettano le basi per un futuro di progettualità e di investimenti.

"Questo 21 settembre - ha affermato il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, durante la conferenza stampa indetta dall’Autorità Portuale a conclusione della riunione del Comitato Portuale che ha deliberato la concessione con 13 voti a favore, 3 astenuti e 2 voti contrari (quelli della Camera di Commercio di Trieste e degli Agenti Marittimi) - resterà una data storica, un punto a favore della crescita di questa città, segnato contro chi rema in senso opposto".

Nel delineare tutti i passaggi tecnici e legali che hanno portato a questo "grandissimo risultato", il Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, Claudio Boniciolli ha ricordato i momenti che, lungo tre decenni, hanno trasformato il Porto Vecchio in un’area da dedicare alla "portualità allargata e quindi di rinascere".

Una lunga procedura di confronto istituzionale, che ha coinvolto tutte le amministrazioni locali e i ministeri competenti, e che ha premiato il progetto più aderente ai criteri che hanno ispirato il Nuovo Piano Regolatore del Porto di Trieste.

In attesa di poter firmare la delibera di concessione e renderla così esecutiva (manca ancora l’assenso della Sovrintendenza di Trieste) il Presidente Boniciolli ha espresso tutta la sua “soddisfazione per lo sblocco di una situazione che avviliva la città”. Un entusiasmo condiviso anche dalla Presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat che ha sottolineato l’importanza di una scelta di un progetto unitario, quello della Maltauro-Rizzani de Eccher, che guarda ad uno sviluppo economico ed estetico complessivo dell’area. “Una grande vittoria della Politica - ha detto la Presidente Bassa Poropat con la p maiuscola, grazie all’intesa tra Regione FVG, Provincia e Comune di Trieste che hanno saputo fare sinergia ed essere collaborativi”.

Il progetto - ha spiegato il Presidente della Rizzani de Eccher, Marco de Eccher - prevede il rispetto filologico degli edifici esistenti e lavori per oltre dieci anni su un’area di 650 mila metri quadri. Le prime gru e i primi cantieri - ha auspicato - saranno operativi dalla prima metà del 2011 ed entro cinque anni sarà aperta una prima area centrale del Porto Vecchio. Il valore dell’investimento, sostenuto dal Gruppo Maltauro-Rizzani de Eccher, insieme a Sinloc (Sistema iniziative locali) e Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Gruppo Intesa-San Paolo), è pari a 800 milioni di euro ma, considerato l'indotto, può raggiungere oltre il miliardo di euro.

A margine della conferenza stampa, l’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi ha diffuso una nota per sottolineare che "la delibera del Comitato portuale di Trieste per la concessione del Porto Vecchio è molto importante e rappresenta una conferma della portualità come fattore strategico di sviluppo per la città e per l'intero Friuli Venezia Giulia. Credo sia di particolare importanza, soprattutto in questi tempi - ha rilevato l’assessore - il voto unanime delle istituzioni, Comuni, Provincia e Regione, che hanno dato un segnale di unità al di là delle diverse collocazioni politiche. Resta però il fatto - ha affermato Riccardi - che si sono registrate astensioni e dissensi. Il percorso che porterà al recupero di Porto Vecchio è ancora lungo e penso utile ed opportuna la valutazione attenta delle ragioni di chi non ha dato voto positivo per ricavarne ulteriori elementi che possono rendere il risultato finale il più aderente possibile alle esigenze dello sviluppo della città e della regione".

Federica Zar