"Monfalcone è un problema che va affrontato e le risposte da dare adesso non sono solo quelle di una prospettiva strategica, che potrebbero anche essere individuate nell'operazione 'super porto', ma devono dare certezza a quella che è la situazione esistente oggi".

Lo ha affermato l'assessore regionale alle Infrastrutture e logistica di trasporto, Riccardo Riccardi, ricevendo a Udine in Regione gli operatori portuali di Monfalcone che avevano richiesto la possibilità di esporre le loro più pressanti problematiche.

Due i temi principali dell'incontro, che segue di poco quello che l'assessore ha avuto con le organizzazioni sindacali monfalconesi: il primo è la definizione delle tre istanze pendenti per il rilascio di concessioni demaniali (una presentata per il tramite della Capitaneria di Porto di Monfalcone dalla CETAL e le altre due presentate direttamente alla Regione dalle ditte Midolini e Compagnia Portuale) e la necessità di completare l'escavo del canale di accesso del porto per raggiungere il pescaggio di almeno 12 metri e consentire quindi l'arrivo di navi di grosse dimensioni.

"Si tratta di una necessità impellente in ragione delle scelte degli armatori che intendono concentrare i traffici su navi di più grosse dimensioni che necessitano quindi di pescaggi più profondi. Se questi lavori non verranno effettuati al più presto il rischio è quello che questi traffici, già ridotti ora del 30 per cento, vengano dirottati su altri scali, come Livorno o Koper", ha spiegato Raffaele Bortolussi della MAR-TER.

In merito a questi due temi Riccardi si è riservato di effettuare i necessari approfondimenti per poter garantire l'accelerazione di entrambe le procedure.

"Verificherò le condizioni e darò quanto prima risposta in una prossima riunione che mi impegno a convocare alla presenza delle organizzazioni sindacali", ha assicurato Riccardi.


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