La Turchia cerca di incrementare i traffici mercantili con l’Europa. Il punto di attracco individuato è il Porto di Capodistria, già frequentato da tempo da navi battenti bandiera ottomana, le quali trasportano per lo più automobili.

È questo il motivo che ha portato lo scorso 15 luglio il Ministro dei Trasporti turco Binali Yildirim a visitatare lo scalo marittimo sloveno, incontrando Gregor Veselko Presidente di Luka Koper, società che gestisce il porto capodistriano, e Janez Pozar Sottosegretario sloveno per i Trasporti Marittimi. Questi hanno presentato al Ministro ottomano i piani di sviluppo del porto, ponendo l’accento sulla posizione strategica della cittadina istriana al fine di incrementare il commercio tra Turchia e Adriatico settentrionale.

Il 60% delle esportazioni turche sono rivolte agli Stati dell’Unione Europea. È per questa ragione che la Slovenia si pone quale centro ottimale di distribuzione dei beni provenienti dalla Turchia diretti verso i Paesi dell’Europa centro-orientale.

Un’intesa turco-slovena potrebbe rappresentare per l’Unione Europea, questa volta, insediarsi in Turchia e avere un’importante base strategica nel Vicino Oriente.

Il porto di Capodistria è da tempo coinvolto da traffici provenienti e diretti verso il mercato turco, in modo particolare nell’import – export di automobili. Questi collegamenti, ormai regolari, sono diretti verso i porti di Gemlik, Izmir, Evyap, Istanbul e Mersin.

Nel 2009, il porto di Capodistria è stato interessato, soltanto per quanto riguarda i commerci con la Turchia, da 360.000 tonnellate di cargo. Solo nella prima metà del 2010, i traffici da e per la Turchia si stima abbiano raggiunto 250 mila tonnellate.

Esistono, inoltre, delle potenzialità concrete affinché si sviluppino delle trattative che potrebbero includere anche servizi di ro-ro tra il porto sloveno e quelli turchi, dialogo che potrebbe interessare anche il vicino Porto di Trieste.


Ufficio stampa Luka Koper d.d.