I Porti di Capodistria, Ravenna, Trieste e Venezia, ospiti al Parlamento Europeo a Bruxelles dall'On. Cancian, dall'On. Serracchiani e dalla slovena on. Fajion , hanno presentato l’associazione Napa (North Adriatic Ports Association) e ufficializzato così la realizzazione di quella porta marittima d'accesso ai mercati che la stessa Unione Europea ha richiesto.

Gli scali dell’Alto Adriatico si impegnano formalmente, di fronte all’UE, a cooperare per la promozione territoriale e lo sviluppo dell’attività marittima e logistica tramite l’Alto Adriatico. In accordo con le linee Comunitarie che promuovono la creazione di hub multiporto, prosegue il percorso intrapreso dai porti lo scorso marzo con la costituzione dell’associazione NAPA. Obiettivo: presentarsi con maggiore forza e determinazione sui mercati internazionali e fare del Nord Adriatico la piattaforma logistica europea per i traffici diretti verso l’Europa centrale e Centro Orientale.

L’incontro a Bruxelles è stato l'occasione per presentare i progetti di sviluppo, alcuni dei quali già in fase di realizzazione (o di progettazione) che interessano i porti dell'Alto Adriatico il cui ammontare complessivo è almeno pari a 3,4 miliardi di euro, e che prevede il coinvolgimento di fondi privati per 2.2 mld e 1.2 miliardi di euro da fondi pubblici. L’obiettivo è assicurare competitività agli scali. Tra i progetti in corso citiamo ad esempio: la piattaforma logistica di Trieste e dei Moli V, VI altre al raddoppio del Molo VII (€642 milioni), a Venezia il Terminal Autostrade del Mare e il Terminal container con annesso district park (€850 milioni), il nuovo molo III e il terminal container di Capodistria (€500 milioni) e a Ravenna gli escavi dei canali e il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie (€ 470 milioni).

I porti del Nord Adriatico realizzano una serie di infrastrutture con l’obiettivo di sviluppare le eccellenze, già presenti negli scali, per diventare il punto di riferimento del retroterra che servono e infrastruttura di riferimento per le merci che dal Far East sono dirette, o provenienti, dall'Europa Centrale o Centro Orientale e viceversa. Venezia ad esempio per la movimentazione dei container e dei general e project cargo, Ravenna è specializzata sulle cosiddette rinfuse solide (materiali per le ceramiche e cereali), Trieste nel container, nel RoRo, nelle merci varie e nelle rinfuse liquide (petroli e simili) e infine Capodistria nei container, nei cargo delle auto nuove e nel legname. Anche il settore delle crociere e dei traghetti (merci e passeggeri) è uno dei fiori all’occhiello degli scali Adriatici: Venezia è il primo “home port” del Mediterraneo con 1.9 milioni di passeggeri croceristi, da Trieste si parte in traghetto verso la Turchia, da Ravenna direzione Sud Italia e Grecia e Capodistria prevede per il 2010 di raggiungere le 60 toccate all’anno.

La revisione delle Reti TEN-T e le connessioni degli scali con il retroterra rappresenta la chiave dello sviluppo dei porti Europei: l’Associazione NAPA contribuisce alla competitività del sistema logistico europeo, alla “decarbonizzazione” dei trasporti e, più in generale, al raggiungimenti degli obiettivi delineati nella strategia EU 2020.
Infatti se da Port Said (Egitto) si deve raggiungere il centro dell’Europa, passando da uno dei porti del Nord Adriatico si emettono 143 kg/Teu di Co2 rispetto alle 188 kg/Teu del viaggio via Amburgo. Ne guadagna anche il minutaggio, si impiegano infatti normalmente 8 giorni via Rotterdam e solo 2 giorni passando per il Nord Adriatico.

~ Nasce a Capodistria NAPA- Assciazione dei porti del Nord Adriatico