Come si legge nel rapporto annuale 2009 “L’economia del Friuli Venezia Giulia nell’anno 2008” della serie Economie regionali della Banca d’Italia, nel 2008, per il complesso dei porti presente in regione, al lieve incremento nel traffico merci si è accompagnata la maggiore vivacità in quello dei container; nel primo trimestre del 2009, invece, il volume dei traffici si è ridotto in misura significativa.
Il flusso delle merci movimentate attraverso lo scalo di Trieste è aumentato del 4,7 per cento (contro la diminuzione del 4,2 per cento dell’anno precedente); all’incremento del 7 per cento nella movimentazione degli oli minerali – che rappresentano circa tre quarti del movimento complessivo di merci – si è contrapposto il calo delle merci varie in colli (-2,2 per cento) e delle rinfuse solide (-14,6 per cento). Il traffico ro-ro ferry (trasporto dei camion da un terminale marittimo all’altro) si è ridotto: gli autotreni movimentati, in gran prevalenza con la Turchia, sono passati da 226 a 209 mila, circa 20 mila in meno rispetto al picco raggiunto nel 2004. I container hanno sfiorato i 336 mila TEU, nuovo valore massimo per questo tipo di traffico.
Anche nel 2008 il traffico container del porto di Trieste è risultato inferiore rispettivamente di circa 43 e 18 mila TEU nel confronto con i vicini porti di Venezia e di Capodistria; nello scalo di Fiume i traffici, pari a 169 mila TEU, sono aumentati del 16 per cento. Nel primo trimestre del 2009 i TEU movimentati nel porto di Trieste sono diminuiti dell’11 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2008; i dati provvisori indicano una parziale ripresa dei traffici nel mese di aprile.
Il numero delle navi transitate a Trieste è diminuito del 2,1 per cento, mentre quello dei passeggeri è aumentato del 35 per cento a circa 153 mila unità.
 
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Trieste, 25 agosto 2009