“Un passo importante per la riqualificazione industriale dell’area portuale e per lo sviluppo del territorio”. Commentano così Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e Stefano Casaleggi, direttore generale di AREA Science Park la notizia di approvazione da parte della Giunta regionale alla delibera con cui si proporrà al ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare una ridefinizione del Sito di interesse nazionale (Sin) di Trieste che escluda dal perimetro le aree a ridosso del Canale industriale di Trieste.

La delibera, proposta dell'assessore all'Ambiente Sara Vito, nasce dal recepimento, lo scorso 10 luglio, da parte dal Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati della direzione centrale Ambiente ed Energia di una relazione tecnico-istruttoria sullo stato di contaminazione delle matrici ambientali dell'area.  Una relazione frutto di un tavolo di lavoro tecnico congiunto tra AREA Science Park e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico orientale sullo stato di contaminazione delle matrici ambientali, nata nell’ambito del protocollo di intesa siglato lo scorso marzo tra i due enti e finalizzato a individuare strategie per attivare e potenziare insediamenti di elevato contenuto tecnologico nell'area retroportuale triestina.

La relazione ha evidenziato come in alcune aree – in particolare quelle a ridosso del Canale industriale dove operano piccole e medie imprese - non sussistono più le condizione che giustificano il mantenimento dello status di sito inquinato di interesse nazionale. Infatti, dei sette requisiti previsti dalla legge, nessuno è riscontrabile nella zona oggetto di riperimetrazione. Questo significa che le aree del Canale possono essere trattate come un qualunque sito industriale regionale. 

"Si tratta di un provvedimento importante ed atteso che conferma l'impegno della Regione Friuli Venezia Giulia per il recupero e lo sviluppo dell'area industriale di Trieste” - afferma il presidente Zeno D’Agostino- “In questo modo i procedimenti di bonifica diventeranno più rapidi e sarà possibile dare certezze agli investitori. È un nuovo passo avanti verso la ripresa economica del nostro territorio".

 “Da qualche mese lavoriamo in stretta collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale con l’obiettivo di individuare modalità innovative per lo sviluppo sostenibile dell’area industriale portuale di Trieste”  -  commenta Stefano Casaleggi, direttore generale di AREA Science Park. “Caratterizzare, sia dal punto di vista infrastrutturale che ambientale, i terreni di potenziale interesse per nuovi investimenti industriali è il primo e fondamentale passo per avviare la realizzazione di un Industrial Innovation Hub, che valorizzi l’interazione tra ricerca, logistica portuale e industria hi-tech e attiri a Trieste nuove realtà industriali”. 


Con la riperimetrazione la competenza amministrativa sui procedimenti di bonifica passerebbe alla Regione. L'iter sarebbe analogo a quello attuale, ma la gestione a livello locale favorirebbe una contrazione dei tempi del procedimento. "Mai in passato la Regione aveva operato scelte così importanti su questo tema - ha commentato l'assessore Vito . Credere nella specialità vuol dire anche esercitare azioni di questo tipo. Il risultato di oggi - ha osservato Vito - è il frutto di un lavoro lungo, attento e dettagliato che ha visto un'ottima collaborazione tra la Regione da un lato e Autorità portuale e Area Science Park dall'altro nel solco delle opportunità offerte dalle norme nazionali che hanno aggiornato i criteri di utilizzabilità delle aree definite come contaminate. Confidiamo in un riscontro positivo del Ministero - ha aggiunto - perché il raggiungimento di questo obiettivo costituirà una grande opportunità di rilancio dell'area".