L’Autorità Portuale di Venezia ha partecipato alla Cerimonia di Chiusura del Progetto europeo Poseidon MED e alla Conferenza inaugurale del Poseidon Med II nella sede del parlamento Europeo a Bruxelles.

Poseidon Med e Poseidon Med II sono due progetti Globali (Paesi Ue e extra Ue) pensati per sviluppare lo stoccaggio e il rifornimento del gas naturale liquefatto (LNG) come carburante privilegiato per le flotte marittime nel Mediterraneo e in Adriatico.
Il progetto transnazionale, cofinanziato dall’Unione Europea, si pone l’obiettivo di creare le condizioni per un network di rifornimento e infrastrutturale per l’uso di carburanti alternativi.
Il progetto va a vantaggio del settore energetico e dei trasporti, promuovendo la crescita, il lavoro e la competitività grazie a investimenti europei mirati.

Nell’ambito della sua politica ambientale il porto di Venezia ha pianificato già dal 2013 una serie di attività al fine di promuovere l’utilizzo del GNL come combustibile alternativo, sia in ambito portuale che per uso trasporto terrestre.
Per quanto riguarda l’ambito portuale, sono stati commissionati studi e avviati progetti che superano complessivamente oltre 80 Ml di euro con l’obiettivo di fare del Porto di Venezia l’hub logistico per questo combustibile nell’Alto Adriatico, con prospettive di crescita e di sviluppo molto interessanti.
Dagli studi condotti è emerso un consumo crescente di GNL che andrà a regime nel 2030, con un volume annuale (ton/anno) ipotizzato per il Porto di Venezia di gran lunga maggiore a quelli degli altri porti dell’Alto Adriatico;  in particolare, le previsioni del consumo di GNL come combustibile alternativo per il trasporto su strada sono valutabili superiori al l’80% del consumo complessivo, mentre minori, seppur di rilievo, saranno i consumi in ambito marittimo. Infatti, in tale ambito, sono soprattutto gli armatori che stanno ancora valutando l’impiego di questo nuovo combustibile navale, pur riconoscendo che il GNL sarà il combustibile di riferimento per le aree a basso impatto ambientale (aree SECA), per le quali è previsto l'impiego alternativo di costosi combustibili tradizionali a bassissimo contenuto di zolfo.
Già coordinatore del Master Plan dell’Alto Adriatico per lo sviluppo di infrastrutture portuali per il GNL ed altre fonti energetiche alternative nel Mediterraneo Orientale nell’ambito del progetto Poseidon Med, il porto di Venezia ha ottenuto dei risultati tangibili come quello di individuare tecnologie ed aree di sviluppo infrastrutturali (terminal, punti di rifornimento terreste e marittimi, progetti di adeguamento di azionamenti marittimi)  per le successive attività imprenditoriali.
 
Ora, con il Progetto Poseidon Med 2, l’Unione Europea ha concesso un co-finanziamento di 9.8 milioni € al Porto di Venezia e Rimorchiatori Riuniti Panfido per la realizzazione del primo prototipo delle Mama Vessel, le innovative navi semi-affondanti ideate da BMT Titron (Inghilterra) che collegheranno il porto offshore ai terminal di terra (Marghera, Chioggia, Porto Levante e Mantova).
Nello specifico il contributo europeo riguarderà la progettazione esecutiva e la realizzazione del prototipo dell’imbarcazione (c.d. "Mama Vessel" o, tecnicamente, "Semi Submergible Barge Transporter") che presenta un carattere altamente innovativo. Tale mezzo nautico, infatti, è stato progettato ponendo particolare attenzione alla cura degli aspetti eco-compatibili, che hanno portato a definire uno scafo a bassa generazione d’onda ed un sistema di propulsione dual-fuel LNG-diesel che garantiscono bassi livelli di emissione di CO2 e risparmio energetico, in linea con le ultime raccomandazioni e direttive UE e con un pescaggio in navigazione di 4,4 metri, compatibile anche con l’ambiente lagunare.
La progettazione esecutiva è prevista per dicembre 2016 e la costruzione della prima nave per giugno 2018 (termine della sperimentazione dicembre 2018).
Tramite il contributo concesso l’Unione Europea riconosce e sostiene il cuore tecnologico del progetto della piattaforma d’altura del porto di Venezia e dà il via ad una innovazione unica nel suo genere che sarà la chiave di volta per la sostenibilità dell’intero sistema offshore-onshore.